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Parcheggi, mercato coperto, Pensilina, recupero di edifici in centro e strutture abbandonate, tra cui il Genio, la Zaffera e il Lazzaretto. Questo e molto altro nella delibera di aggiornamento e modifica al programma triennale delle opere pubbliche 2023-2025 portata ieri all’approvazione del parlamentino di Palazzo dei Priori.
Ulteriori 32 progetti, finanziati con 70 milioni di fondi Fesr, Giubileo e qualcosa del Pnrr, nella visione di strategia territoriale che l’amministrazione Frontini intende portare avanti.
Per l’assessore ai lavori pubblici Stefano Floris, relatore della delibera: «Il triennale è uno degli atti più importanti con interventi di impatto significativo per lo sviluppo e la salvaguardia del centro storico».
«Tutti investimenti indirizzati ai centri storici, Viterbo ed ex Comuni» gli ha fatto eco puntualizzando l’assessore alla Qualità degli spazi urbani Emanuele Aronne.
A tenere banco in particolare, e non poteva essere diversamente viste la ridda di polemiche, la questione parcheggi.
Come sottolineato dal capogruppo Pd Alvaro Ricci, secondo il quale «a Viterbo non si può parlare di rilancio se non si lavora sul sistema parcheggi».
Per il consigliere dem «è follia spendere 5 milioni per realizzare il parcheggio interrato a viale Capocci, 80 posti. E da dove si accede?» domanda. Più opportuno «mettere quei fondi su un multipiano alle Fortezze o per una struttura interrata a Pratogiardino o a Campoboio».
Laura Allegrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, ribadendo la priorità di avere parcheggi interrati in centro, è tornata a definire «un errore madornale» l’aver «rinunciato a realizzarne uno al Sacrario».
L’assessore Aronne, alle spiegazioni già date in merito, ha anche fatto rilevare che il “vecchio” progetto, quello della precedente amministrazione, «non avrebbe aggiunto nessun posto auto, dato che lo stesso numero di vetture forse anche qualcuna in meno, sarebbe solo stato spostato sotto visto che la superficie esterna era destinata a diventare parco urbano».
Il mercato coperto nell’ex Corte d’assise a piazza Fontana Grande è stato un altro nodo particolarmente dibattuto.
Per la Allegrini «un’idea folle, un luogo storico non adatto né culturalmente né commercialmente. Si rischia di ammazzare il commercio in centro».
Anche per Luisa Ciambella, capogruppo di Per il Bene Comune, «inopportuno realizzare lì il mercato coperto solo di ortofrutta» con l'invito a riflettere su alcune esperienze di questo genere rivelatesi fallimentari, vedi Fico.
E la questione del mercato coperto ha offerto un assist alla consigliera Pd Alessandra Troncarelli. Rivolta a Fratelli d'Italia, e probabilmente anche al Bene Comune, ha tuonato: «Era nel programma elettorale della sindaca, l’avete letto prima di sostenerla al ballottaggio?».
Lapidaria la replica di Allegrini: «Abbiamo sostenuto Frontini perché non avremmo mai potuto appoggiare un sindaco Pd. Abbiamo riposto fiducia in lei ma adesso condividiamo le perplessità e il malcontento dei cittadini». Poi, pur dichiarando che il triennale contiene alcuni dati positivi «bene i 7 milioni per il recupero del Genio», ha votato contro, insieme ai due colleghi meloniani. Il gruppo del partito democratico, invece, nonostante «la non condivisione della strategia per le assenze di alcuni interventi importanti» e diverse perplessità, si è astenuto. Aggiornamento approvato dunque a maggioranza, tre i voti contrari e 4 astensioni. La sindaca Frontini nelle sue conclusioni ha sottolineato l'importanza del «piano triennale delle opere pubbliche che influenzerà il futuro della città».
«Questo triennale risponde alle priorità che questa amministrazione si è data. Con investimenti su centro, frazioni, mobilità, rigenerazione di spazi che, oltre a rispondere a una logica di strategia territoriale, sono anche le tessere per la candidatura di Viterbo a capitale europea della Cultura. Noi ci crediamo. E’ una programmazione - ha concluso - che abbiamo la responsabilità di far diventare storia».
In apertura dei lavori il parlamentino di Palazzo dei Priori ha ricordato, in maniera trasversale, Nando Gigli, Simonetta Pachella, Ugo Cardoni e Giovanni, il ragazzo scomparso per una tragica fatalità nel ristorante di San Martino al Cimino in cui lavorava.