La sindaca Frontini ha firmato un’ordinanza di non potabilità dell’acqua per le zone alimentate dall’acquedotto del monte Jugo. Un provvedimento che arriva dopo le analisi dell’Arpa su di un campione prelevato nella fontana pubblica di piazza Re Gustavo che hanno evidenziato la presenza di arsenico oltre il limite consentito. L’ordinanza prevede che l’utilizzo dell’acqua sia limitato ad usi in impianti tecnologici e per igiene domestica.

L’ordinanza sindacale, pubblicata ieri sull’albo pretorio del Comune e datata 30 agosto, riguarda le zone: Poggino, Riello, Tuscanese, Bagni, Pilastro, Strada Freddano, strada Teverina, strada Santissimo Salvatore, zona artigiana strada Teverina, strada Pozzo Ranieri; Pianoscarano, Paradosso, via Valle Cupa, via San Pellegrino, via Cardinal La Fontaine, via Chigi, via Orologio Vecchio, via Mazzini, viale Raniero Capocci, via della Caserma; i quartireri del Pilastro, Ellera e Villanova.

«Ingiustificato e inaccettabile il ritardo con cui l’amministrazione comunale ha pubblicato l’ordinanza di non potabilità dell’acqua, che interessa gran parte della città di Viterbo» dice è il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia.

«L’ordinanza sindacale, che vieta l’uso alimentare, è stata pubblicata sull’albo pretorio del Comune oggi, 5 settembre (ieri ndr): un ritardo di ben nove giorni, gravissimo ed inammissibile» tuonano da Fratelli d’Italia. «Ciò significa che migliaia di cittadini ignari, per quasi dieci giorni, hanno utilizzato acqua non potabile, assolutamente dannosa per la salute. Un fatto - conclude il gruppo consiliare FdI - che ci lascia letteralmente esterrefatti e che conferma, per l’ennesima volta, l’assoluta incompetenza e incapacità amministrativa della giunta Frontini».