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CIVITAVECCHIA – Se n’è andato l’architetto Alfiero Antonini, figura di spicco del settore urbanistico ed edilizio civitavecchiese.
Un uomo che ha dedicato la sua vita alla progettazione e al restauro, capace da sempre di coniugare estetica e funzionalità.
Nel corso degli anni non ha fatto mancare il suo supporto alle iniziative culturali organizzate in città, aventi l’architettura e la pianificazione edilizia al centro del dibattito.
Tante le opere da lui realizzate, alcune donate alla città con ad esempio il monumento dedicato all’Arma dei Carabinieri, collocato a ridosso della Marina, moltissime le iniziative culturali alle quali ha partecipato, dal convegno sulle Aquae Tauri alla realizzazione di un’opera d’arte per l’Istituito Marconi. Il prossimo agosto avrebbe compiuto novant’anni, ma nonostante la sua età non riusciva a fermarsi, era continuamente proiettato nel futuro. L’ultimo evento pubblico a cui ha partecipato è la presentazione del suo libro autobiografico “La vita è...", a dicembre dello scorso anno. Poco prima la conclusione di un progetto di riqualificazione della Frasca, con tre strutture integrate con l’ambiente circostante, ispirate ai fossili marini e in grado di ospitare il museo della biodiversità. «Il tutto fa parte dei tanti sogni che regalo a questa città», scrisse l’architetto circa tre anni fa, affidando il suo pensiero ai social. Alla famiglia di Alfiero Antonini vanno le condoglianze della nostra redazione.
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