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Evacuazione e bonifica per l’ordigno bellico di via Alcide De Gasperi in un giorno feriale. Il 7 maggio saranno chiuse tutte le scuole, chiusura che potrebbe interessare anche il giorno precedente, 30mila persone saranno costrette a lasciare la propria abitazione. L’evacuazione interesserà anche uffici e attività commerciali che insistono nella zona rossa.
Evacuazione che inizierà alla tra le 5,30 e le 6 per concludersi entro e non oltre le 9 e che riguarderà diversi quartieri: Paradiso, Cappuccini, Murialdo, Ellera, Pilastro e Palazzina il centro storico e la frazione della Quercia e Santa Barbara fino alla Capretta, una parte di Santa Maria in Gradi e Mazzetta, Villanova nella zona più vicina al centro e parte di via del Paradiso, viale Trieste e via Garbini fino all’intersezione con via Villanova.
Nei prossimi giorni sarà attivato un numero dedicato per tutte le informazioni utili e verranno distribuiti un vademecum e un questionario attraverso il quale mappare tutte le situazioni di cittadini che hanno necessità e bisogni particolari: fragilità, disabilità, persone non deambulanti, sia che siano assistiti da familiari che da personale professionale ma a cui serve il supporto del Comune per lo sgombero. Per loro lo spostamento potrebbe iniziare il lunedì.
Intanto diversi cittadini hanno arricciato il naso per la decisione sostenendo che sarebbe stato meglio in un week-end ma la decisione, come è stato detto anche in conferenza stampa, è stata dettata dalla necessità di tutelare gli operatori turistici che proprio nei week-end hanno le maggiori presenze.
Un occhio di “riguardo” apprezzato da Federalberghi.
“Gli operatori turistici aderenti alla Federalberghi Viterbo esprimono profondo apprezzamento per lo sforzo dimostrato, dalle autorità competenti e da tutti i responsabili coinvolti, di circoscrivere la durata delle operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico rinvenuto in via Alcide de Gasperi al minor lasso di tempo possibile, compatibilmente con le esigenze di massima sicurezza nello svolgimento delle delicatissime manovre - si legge in una nota firmata da Pier Luca Balletti - Anche l’individuazione di un giorno feriale, in luogo di un festivo, è particolarmente importante, per scongiurare la chiusura della città in un frangente particolarmente delicato come quello rappresentato dai ponti e dai week end primaverili.
Diversamente - prosegue - si sarebbe incorsi nella necessità di cancellare manifestazioni ed eventi consolidati, vanificando gli sforzi fatti per anni per lanciare l’iniziativa. Saltare una edizione di qualsiasi manifestazione che si tiene con cadenza annuale può equivalere, infatti, a dover ricominciare da zero l’anno successivo. Non sarebbero poi mancati pesanti contraccolpi sull’attuale positivo andamento dei flussi turistici, che stanno confermando un trend di crescita, deciso e costante, che si protrae da diversi anni». Balletti osserva che ad eccezione del periodo pandemico e delle conseguenze, fortunatamente contenute, derivanti dai conflitti bellici, «si è assistito costantemente ad un incremento notevole in termini di arrivi e presenze turistiche, a conferma che Viterbo e la Tuscia intera incontrano sempre più l’apprezzamento dei viaggiatori, sia italiani che stranieri».
Ricorda « i sempre positivi risultati conseguiti proprio durante i ponti ed i week end primaverili» e che «nei mesi di aprile e maggio che si dà avvio alla stagione turistica e si pongono le basi per il lavoro che si svilupperà nei mesi successivi».
«Nella consapevolezza - conclude - che purtroppo non mancheranno disagi per i turisti, gli operatori di tutti i settori economici e la cittadinanza intera, esprimiamo totale sostegno a tutte le persone che si stanno adoperando per la soluzione della vicenda ed auspichiamo che le operazioni programmate si possano svolgere regolarmente, con pieno e meritato successo».