Rischia grosso il calciatore che sabato pomeriggio, nel corso della partita di Terza Categoria tra Corchiano e Cellere vinta dalla formazione ospite per 3-2, ha colpito un arbitro procurandogli la frattura un braccio.
Secondo quanto ricostruito il giocatore della squadra di casa, nei minuti finali dell’incontro, avrebbe dato un pugno al direttore di gara, Edoardo Cavalleri di Civitavecchia, fisioterapista, che poi è finito all’ospedale di Civita Castellana dove i medici gli hanno riscontrato la frattura del capitello radiale al braccio sinistro con una prognosi di guarigione di 30 giorni.
Tutto sarebbe nato per un presunto fuorigioco contestato dai giocatori locali che hanno protestato con l’arbitro, 33enne, nei minuti finali della partita. In questo contesto pare che uno dei giocatori del Corchiano, di 27 anni, abbia strattonato e colpito il direttore di gara con un pugno mentre stava estraendo il cartellino rosso.
Sul fatto al momento non sarebbe stata sporta alcuna denuncia che potrebbe arrivare nelle prossime ore. Il direttore di gara sta valutando tutte le azioni da intraprendere con il proprio presidente di sezione.
Condanna per il gesto è stata espressa dal presidente della delegazione Figc di Viterbo Angelo Moracci: «Fatto da condannare in ogni forma - ha detto - e ci tengo a sottolineare la sportività e la vicinanza alla delegazione di una società seria come sempre si è dimostrata quella del Corchiano, che si è adoperata all’istante per l’increscioso episodio accompagnando l’arbitro all’ospedale e prestandosi a ogni esigenza a lui necessaria. È stato un gesto isolato che ha coinvolto un singolo tesserato. Il presidente del Corchiano, Guido Settimio Benedetti, si è pure scusato con me».
Dura presa di posizione anche del presidente del Comitato Regionale della Lnd Roberto Avantaggiato. «Nel condannare fermamente quanto accaduto a Corchiano – ha affermato Avantaggiato - non posso che ribadire l’impegno del Comitato Regionale Lazio a combattere ogni forma di violenza verso la classe arbitrale e non solo. Le sanzioni previste in questi casi, inasprite negli ultimi due anni, sono un forte deterrente, ma senza una diversa cultura sportiva dentro e fuori il campo è difficile invertire la rotta. Ed è su questo aspetto che dobbiamo lavorare tutti insieme. Il Comitato regionale Lazio - conclude Avantaggiato - sta valutando di dare un segnale chiaro e forte in questo senso».
Giovedì è attesa la decisione del giudice sportivo. La squalifica del calciatore sembra scontata mentre la società rischia dei punti di penalizzazione.

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