CERVETERI – Ancora strascichi di polemiche dopo il via libera nella nuova provincia “Porta d’Italia” votata in consiglio comunale mercoledì scorso. Un passaggio sancito però con il semaforo verde del blocco del centrodestra e di cinque consiglieri comunali “dissidenti” tra Governo Civico e Cerveteri Democratica in un comune a guida di centrosinistra. Scenario che ha fatto emergere ancor di più quanto sia nel pieno caos politico la politica etrusca con una crisi di maggioranza ancora in corso. Il sindaco ha commentato ulteriormente l’abbandono di Città Metropolitana. «L’indirizzo uscito dal Consiglio sulla possibilità di nascita di una nuova Provincia – dice Gubetti - è del tutto prematuro rispetto ad una serie di analisi e valutazioni che in questi mesi non sono state fatte e soprattutto non sono state condivise con i cittadini che un domani forse potrebbero vedersi calare dall’alto una decisione senza aver potuto esprimere la propria opinione». Poi un passaggio sull’apertura del cantiere sul lungomare finanziato con oltre 2 milioni di euro di fondi Pnrr di Città Metropolitana. «Penso che quei fondi non sarebbero mai arrivati – aggiunge - sul nostro territorio se fossimo stati una semplice Provincia. Mi chiedo dunque se ci sia davvero tutta questa convenienza ad uscire dalla Città Metropolitana. È come passare dal campionato di serie A a quello di serie B. Qualcuno ancora mi deve spiegare in termini economici quali sarebbero i reali vantaggi». Nessuna parola sulla crisi interna da parte di Gubetti che si è astenuta sul voto; i “pezzi” del Pd (Linda Ferretti e il segretario dem locale Giuseppe Zito) hanno votato contrariamente continuando ad essere in sintonia con il primo cittadino.

Una visione diametralmente opposta però a quella del sindaco Pd di Santa Marinella Pietro Tidei. «Con il voto favorevole del consiglio comunale di Cerveteri – scrive pubblicamente sul suo profilo Facebook - Porta d'Italia supera quota 200mila abitanti e decolla in modo definitivo. I comuni del territorio hanno scelto. Hanno capito che uscendo dall’area Metropolitana di Roma possono diventare finalmente protagonisti del loro futuro che ruota attorno al più grande aeroporto del Paese e al più grande porto croceristico d’Europa. E finalmente sarà possibile una reale valorizzazione delle economie di questo territorio, turistica, agro alimentare ed industriale».

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