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Si chiama “Viterbo pulita e sicura” il comitato nato da un gruppo di residenti di via Monte Cervino ma che “sta raccogliendo il consenso e l’adesione anche da altre zone della città”, come fanno sapere i promotori.
Un’iniziativa nata per “dare un tono in più” alle proteste dei cittadini che lamentano in primis i problemi per i cinghiali in città.
“Che la presenza dei cinghiali in città risulti ormai, da troppo tempo, una grave e pericolosa emergenza, colpevolmente disattesa dal sindaco, è ben chiaro a tutti i cittadini, i quali, sempre più numerosi ed indignati, continuano a protestare per chiedere i necessari provvedimenti”, si legge in una nota del comitato firmata da Antonella Bruni.
«Da mesi Viterbo è nel degrado più assoluto, all’immagine già di per se desolante di tutti i mastelli visibili ovunque e certamente non decorativi - prosegue Antonella Bruni - si somma l’insufficiente capienza degli stessi che non consente sempre una ordinata chiusura degli stessi; per non parlare poi della plastica che nelle giornate ventose si disperde e vola ovunque. La circolazione incontrollata dei cinghiali, ai rischi per l’incolumità e la sicurezza pubbliche, aggiunge la sporcizia di rifiuti a terra che non viene rimossa con la cura e la puntualità richieste per un risultato decoroso».
Questa estate, in molte strade, la situazione ha raggiunto i livelli di guardia con i liquami e gli odori, derivanti dai banchetti notturni, che attiravano uccelli e topi, creando un fondo scivoloso e pericoloso e humus ideale per batteri di ogni genere. “E’ di tutta evidenza che se non si predispongono provvedimenti straordinari ( es. cambio orario di raccolta, adozione di mastelli più adeguati , pulizia più accurata ecc.) la situazione non può che degenerare ulteriormente - prosegue il comitato - In questo “ameno” scenario dover rilevare, invece, una sostanziale latitanza della amministrazione ovvero risposte irricevibili perché difronte al macroscopico problema reale - la innaturale presenza dei cinghiali- con tutte le relative conseguenze, si alza l’indice invece sulla poca attitudine dei cittadini a fare una corretta differenziata e si minaccia il ricorso alle sanzioni, allora il guaio più grande ce l’abbiamo, non in strada, ma a Palazzo dei Priori”.
Antonella Bruni rileva che “lo status di “cittadino” impone certamente dei doveri, ma anche altrettanti diritti, perché altrimenti dovremmo parlare di “sudditi”, cioè di soggetti in totale subordinazione rispetto a chi governa. Pretendere, quindi, di avere servizi efficaci ed efficienti è un pieno diritto del “cittadino” che, peraltro, paga tributi comunali sempre più pesanti per i bilanci familiari”.
Ferme restando le specifiche competenze di Regione e Provincia per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, “nel momento in cui gli ungulati transitano sul suolo comunale , provenienti, in particolare, dal Parco dell’Arcionello -prosegue il Comitato - il sindaco , quale massima autorità locale, sanitaria e di sicurezza pubblica, deve intervenire emanando i provvedimenti richiesti dal caso, comprese le ordinanze contingibili ed urgenti in materia di igiene, sanità e salvaguardia dell’ambiente nell’ambito comunale”.
A tal proposito viene richiamata la normativa per cui “il sindaco, quale ufficiale di Governo, adotta, con atto motivato, provvedimenti contingibili ed urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”.
La questione dei cinghiali sarà affrontata martedì in una seduta di consiglio comunale aperto.
«Ci auguriamo - conclude la nota del Comitato - che il consiglio comunale aperto, richiesto da alcuni consiglieri di minoranza, possa risultare utile per un dialogo e una collaborazione più proficui con l’Amministrazione e non mancheremo, anche in quella sede, di avanzare proposte utili e fattibili, finora totalmente inascoltate».