MONTALTO - Fotovoltaico, dopo la chiusura dell’accordo tra le aziende locali e la multinazionale SunEdison, la società responsabile della manutenzione dell'impianto situato in località Caprarecce a Montalto di Castro, prende la parola l’imprenditore Giulio Proietti Paoloni, della Tecno Energie srl, in risposta alle dichiarazioni del sindaco Caci che aveva espresso soddisfazione per aver  contribuito attivamente alla chiusura delle lunghe trattative. Paoloni si dichiara dispiaciuto per la sua situazione che ad oggi non è ancora giunta al termine, non avendo lui accettato quella che definisce “una misera proposta da parte della Sunedison” e annuncia di voler presentare denuncia contro la Albano Alternative Energim (proprietaria del parco), Sunedison e Montealto (costruttori) per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, “avendo a disposizione – rivela l’imprenditore - documenti molto importanti e utili per le indagini dei nostri magistrati, sicuro che verificheranno tali documenti con attenzione,  gli spostamenti di denaro effettuati tra le tre società” . “Dimostrerò, con i tempi della legge, - dice Giulio Proietti Paoloni - che quando tutto questo ha avuto inizio sia la Albano sia la Sunedison avevano ancora dei pagamenti da effettuare a  saldo alla società costruttrice spagnola e che tutto questo è stato tenuto nascosto e giostrato di comodo. Avendo parlato con le altre imprese, siamo disposti ad un incontro con il sindaco Sergio Caci e non ci saranno ringraziamenti ma solo malcontento”.  “Forse durante le recenti trattative il Sindaco era un po’ distratto – spiega infatti l’imprenditore - non rendendosi conto che la proposta della SunEdison, elaborata sotto la sua supervisione e di quella del prefetto, non è stata altro che un“prendere o  lasciare”. Infatti la società statunitense ha offerto alle imprese locali,  in percentuale,  un 40%, portandosi a casa il 100% dei crediti vantati dalle stesse con la formula della cessione del credito, guadagnando, con questa mossa, il 60% rimanente.  In questo momento di crisi totale, le aziende locali sono state costrette ad accettare per ‘prendere una piccola boccata di ‘ossigeno’,  per coprire parzialmente gli interessi  sui debiti accumulati in questi anni di difficoltà economica dovuta al mancato pagamento dei lavori effettuati presso l’ impianto fotovoltaico di località Caprarecce, così come dimostrato anche dal fatto che molte di loro hanno dovuto ‘chiudere’ o ridurre il personale dell’ 80% non potendo coprire e garantire uno stipendio ai dipendenti”. “Quindi - attacca Giulio Proietti Paoloni - a mio avviso, quello che ha fatto il sindaco, e di cui si vanta, non è stato altro che appoggiare questa società statunitense nel tentativo di uscire da questa situazione mantenendo un’immagine, pubblica, aziendale positiva e pulita. Tutto questo sulle spalle di noi lavoratori”. “Non mi sento quindi di ringraziare il sindaco Sergio Caci e il prefetto, anche perché sono ancora in attesa di essere ricevuto da quest’ultimo e da diversi mesi, dopo aver avanzato una richiesta scritta per un appuntamento, alla quale nessuno ha mai risposto”. “I ringraziamenti –aggiunge Paoloni - andrebbero invece a tutte le ditte, tutti gli operai, tutte le famiglie che ci hanno sostenuto e hanno partecipato a quei  diciassette giorni da incubo in cui abbiamo manifestato chiedendo il rispetto dei  nostri diritti, rimanendo per 24 ore al giorno, al freddo e alle intemperie, non potendo pensare che alla richiesta di Sunedison di uscire con un comunicato stampa di contenuto falso, il sindaco acconsentisse senza aver ascoltato prima quello che le aziende avevano da dire. In particolare vorremmo  ringraziare soprattutto il comandante della stazione dei carabinieri di Montalto di Castro, maresciallo Sebastiano Zampone, in quanto ci è stato vicino in ogni momento e penso di poter parlare a nome di tutte le imprese, sottolineando che il suo operato è stato fondamentale per mantenere la calma, l’ordine in momenti di tensione che ci avrebbero portato, ad oggi, a conseguenze pesanti, con azioni involontarie dovute allo  stress”. “Mi hanno offerto soldi fin dal primo momento – racconta l’imprenditore - come possono testimoniare le altre aziende. Non li ho mai accettati perché consapevole che le aziende locali, come il sindaco dice nel suo comunicato, avevano rapporti con una società fallita di nome Montealto. La mia situazione era diversa in quanto relativa alla manutenzione effettuata per Sunedison e Montealto. Tale situazione mi poneva in una condizione idealmente "privilegiata" ( la Sunedison mi chiedeva continuamente di non abbandonare il lavoro perché avrebbe portato conseguenze negative ai loro investimenti finanziari) rispetto agli altri e quindi ho agito per non arrecare pregiudizio al buon esito delle richieste delle altre imprese. Mi dispiace comunicare, inoltre, che nessuna delle ditte locali coinvolte nella questione sta effettuando opere di  manutenzione all’interno del parco, al contrario di quanto affermato nel comunicato dal Sindaco.  Io sono ancora vicino alle ditte perché non accetto che chi ha lavorato debba farsi fare " l’elemosina " favorendo  guadagni ingenti alla Sunedison.  I parchi fotovoltaici  continuano inoltre a produrre guadagni che, direttamente o indirettamente, finiscono anche nelle casse comunali  (circa 2 milioni di euro all’anno vantati nel bilancio appena approvato e tanto pubblicizzato dagli assessori comunali). Tutto questo grazie al sacrificio delle imprese e degli operai che hanno partecipato alla costruzione e manutenzione dei parchi senza ricevere il giusto compenso e senza una adeguata tutela da parte dello stesso ente”. “Il sindaco ha specificato che Sunedison non aveva nessun rapporto con le imprese, quindi tutto ciò che ha fatto la società statunitense non è stato altro che aiutare le imprese locali fin dal primo momento – prosegue paoloni -  Forse il sindaco non sa, o peggio ancora non lo vuole sapere, che durante la costruzione del parco,  a fianco della società Montealto Infrastrutture  (società satellite della Montealto  ES) lavoravano dipendenti e dirigenti della Sunedison Italia, ai quali noi tutti comunicavamo, per raccomandata,  la situazione relativa ai mancati pagamenti . Senza tener conto delle nostre comunicazioni, le stesse imprese (Sunedison - Montaealto) si spostavano nel territorio del Comune di Colleferro applicando la stessa procedura, così da lasciare altri milioni di euro di debiti nei confronti delle imprese del posto”. “Come mai una multinazionale come la Sunedison – domanda il titolare della Tecno Energie srl -  facente parte del gruppo Memc- Electronics, una delle più grandi società al mondo, ha conferito un appalto di circa 100 milioni di euro di lavori ad una società totalmente priva di garanzie,  avente un capitale sociale di 10mila euro?  Peraltro già perseguitata dallo stato spagnolo e peruviano  per un totale di debiti di 4.901.519,00 euro”. “Come è possibile che durante tutta questa battaglia fra la Sunedison e le imprese locali, la Sunedison non abbia mai convocato, in prima persona, la società Montealto,  essendo la stessa ancora attiva? E vogliamo credere che Sunedison affidava centinaia di milioni di euro di lavori senza tenersi nessuna garanzia di funzionamento per i primi due anni?”