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Sull’impianto di trattamento rifiuti marini plastici di Arlena di Castro, il sindaco Cascianelli continua per la sua strada. Nel consiglio comunale di martedì scorso il primo cittadino ha ribadito che non revocherà la delibera che dà il via libera alla realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti platici marini e discarica del materiale non riciclabile, distante 1.000 metri dal centro abitato. La domanda che gli arlenesi e il Comitato locale nato per combattere l’ipotesi della discarica si pongono è perché il primo cittadino di Arlena si sia “impuntato” al placet per la discarica nel suo territorio.
«Per le compensazioni – dicono dal Comitato - come i posti di lavoro? I soldi che verranno dati in cambio della servitù? Cascianelli pensa che questo impianto porterà miglioramento sul suo territorio? Nessuna di queste domande trova il giusto fondamento che possa sostenere il forte impatto ambientale con il conseguente inquinamento letale per i cittadini di Arlena e per quelli dei comuni limitrofi». I cittadini di Arlena di Castro, in primis Fabio Magno, capogruppo di Forza Italia e dell’opposizione in consiglio comunale, non si capacitano dell’ennesimo fumo nero al ritiro della delibera della maggioranza che avalla la futura discarica della Med Sea Litter. «Forse Cascianelli non ha ben chiaro il significato di inquinamento dato dai fumi di materiali plastici come pure il disastro causato dal sotterramento in cava di tutti i materiali non riciclabili – continuano dal Comitato - Anche i suoi consiglieri molto attenti non capiscono di cosa si stia parlando, neanche reagiscono alle provocazioni… in silenzio a testa bassa approvano ciò che gli viene imposto. Possibile che a nessuno viene un dubbio? Non pongono nemmeno una domanda? Come mai tutto questo silenzio?». E’ ormai scontro netto tra la comunità arlenese ed il suo primo cittadino. «Non si capisce questo totale servilismo, sudditanza e obbedienza incondizionata al primo cittadino che continua a promettere aria pulita e arricchimento dell’amministrazione per 21 anni. Il comitato Arlena Ambiente manifesta il totale dissenso nei confronti di posizioni che non tutelano l’incolumità dei futuri cittadini, un assalto paesaggistico senza precedenti tra pale eoliche, distese di pannelli solari e discariche. Sembra che nel Lazio per tutto ciò esista solo la Tuscia». Il Comitato, poi, ricorda che già la Provincia e tutti i Comuni limitrofi, Tuscania e Tessennano in primis, si sono espressi contro l’impianto. «La Provincia ha già fatto un apposito consiglio per dire no alla discarica – dicono dal Comitato Ambienta di Arlena, con la sola eccezione, ovvia, di Cascianelli. Tuscania e Tessennano hanno fatto ricorsi al Tar». Quindi un confronto con le regioni vicine. «Perché in Toscana questi progetti non vengono proposti? Insomma alla Regione Lazio certi impianti piacciono molto, le Regioni Toscana e Umbria li evitano accuratamente! Vogliamo sperare che tutto ciò che viene scelto di costruire a danno dei cittadini non venga fatto per mero consenso iniziale senza pensare ai risultati futuri. Che coinvolgerebbero per decenni intere comunità e deturperebbero l’ambiente e siti di pregio storico-artistico. Non possiamo permetterglielo».