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LADISPOLI – Scarichi abusivi nei fossi: scatta l’operazione di monitoraggio dei fossi con la Capitaneria di porto impegnata pure con i droni per individuare i punti sospetti. I militari della sede marittima di Ladispoli-Marina San Nicola, guidati dal comandante Cristian Vitale, hanno iniziato l’altra mattina dal fiume Sanguinara la cui foce divide il lungomare centrale di via Regina Elena da quello a sud di via Marina di Palo individuando già due sversamenti illeciti su cui ora si dovranno effettuare ulteriori accertamenti. L’obiettivo della guardia costiera è quello individuare e contrastare l’eventuale presenza di liquami o altre sostanze proibite che potrebbero compromettere l’ecosistema locale. Accertamenti che sono stati avviati dopo i lavori del Consorzio di Bonifica che ha rimosso la vegetazione e le canne sulle sponde. A quanto si è appreso, la task force è solo all’inizio. Le attività investigative nei prossimi giorni si concentreranno anche sulle altre zone della città ladispolana, in particolar modo a nord in prossimità del fiume Vaccina i cui argini nei mesi scorsi erano stati già sottoposti a sequestro per consentire alla guardia costiera di svolgere tutti i rilievi del caso. Un blitz vero e proprio per via dell’inchiesta della Procura di Civitavecchia che per inquinamento e per la presenza di sversamenti di liquami ha poi spedito cinque avvisi di garanzia a un costruttore, al direttore dei lavori, a un funzionario comunale e a due dirigenti della municipalizzata. Il drone volerà presto a monte nel comune di Cerveteri non solo per verificare le condizioni dello stesso Vaccina ma anche in altri punti come sul fosso Zambra già monitorato in estate sempre dalla Capitaneria di porto che ha poi provveduto a porre i sigilli al depuratore di Campo di Mare gestito dal comune etrusco perché malfunzionante e successivamente dismesso.
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