Doppia tragedia sul lavoro in poche ore nella Tuscia. Nella tarda mattina di mercoledì è deceduto a Grotte di Castro Domenico Capacci, 51enne dipendente di un’impresa di produzione d’infissi di Arezzo. L’uomo, durante le operazioni di scarico di pesanti finestre, è stato investito da un pannello intero di queste lo ha schiacciato. Nelle campagne di Vasanello invece, solo poche ore, si è consumata la seconda tragedia. L’86enne Antonio Purchiaroni, mentre lavorava nella sua azienda, si è ribaltato con il trattore ed è stato sbalzato dal mezzo. Anche per lui non c’è stato nulla da fare morto per il ribaltamento del suo trattore. I fatti tragici di mercoledì seguono altri due incidenti sul lavoro: quello del 9 ottobre a Vignanello, in cui un operaio addetto a un macchinario di un’impresa vinicola, di Soriano nel Cimino, è rimasto ferito alle gambe mentre stava lavorando in località Centignano; il secondo, invece, è accaduto l’11 ottobre scorso a Gallese con un operaio caduto dalla tettoia di un’impalcatura sbattendo la testa.

Simile incidente era accaduto il 10 settembre scorso a Corchiano quando un operaio era caduto dal tetto di un capannone di un’azienda ceramica mentre era intento alla manutenzione del fabbricato. Sulla drammatica situazione degli incidenti sul lavoro è intervenuta Elisa Durantini, segretaria generale della Cisl provinciale di Viterbo.

«A Viterbo e provincia si continua a registrare un numero elevato di incidenti sul luogo di lavoro – dice - L’ultimo ieri (mercoledì ndr) a Grotte di Castro dove un operaio è morto schiacciato da un pesante pannello mentre scaricava del materiale, sempre ieri a Vasanello un agricoltore veniva ritrovato senza vita accanto al trattore ribaltato. Nonostante come Cisl abbiamo più volte sollevato il problema – continua Durantini – accade ancora il fenomeno odioso degli incidenti sul lavoro, che sfregia i valori della nostra democrazia, dobbiamo fermare questa scia di sangue».

La segretaria Csil rilarca che «il tema della salute e sicurezza sul lavoro per la competitività e per la centralità della persona è una dimensione strategica».
«Ci auguriamo che l’avvio della patente a punti possa essere una soluzione - dice Durantini - Dai dati dell’Osservatorio Vega elaborati da Istat e Inail, ma anche da Asl e Regione le due province con maggiori criticità sono Viterbo e Frosinone, in piena zona rossa. Accogliamo con favore l’entrata in vigore della patente a punti - conclude Durantini - uno strumento di qualificazione dell’impresa fortemente voluto dalla Cisl. Occorre definire una strategia nazionale di prevenzione, tema imprescindibile è la patente a punti, investimenti in ricerca e prevenzione, un forte potenziamento della vigilanza con più ispettori, la garanzia della presenza in ogni posto di lavoro dei Rappresentanti della Sicurezza. Importanti sono anche i tavoli di confronto sul tema che raccolgono enti, istituzioni e organizzazioni sindacali. I tavoli prevedono il monitoraggio del fenomeno e la messa a terra di strategie utili a contrastarlo, ma andrebbero convocati a cadenza periodica, cosa che ad oggi non succede».