FIUMICINO - Sirene e un massiccio dispiegamento di forze: le fiamme hanno interessato una nave cisterna... ma era solo una simulazione.

“Paghi uno e prendi quattro”: può essere questa l’espressione più calzante a descrivere l’esercitazione complessa in mare svoltasi a Fiumicino. Da un evento, quattro diverse emergenze: un sospetto rischio di atto ostile per la security marittima, subito verificato e superato; incendio a bordo di una nave cisterna operante alla piattaforma R1, e conseguenti 8 feriti a bordo da soccorrere e svernamento in mare di carburante. Massiccio l’impiego di mezzi: 13 unità in mare, ed un centinaio di operatori, un posto medico avanzato per il triage sanitario ed una cornice di sicurezza a protezione dei piazzali operativi portuali per il trasporto a terra dei feriti e la loro assistenza.

Col coordinamento della Capitaneria di porto “Capitolina” tra canale e darsena di Fiumicino, e piattaforma off-shore a circa tre miglia e mezzo, si sono ritrovati quindi ad operare tutti insieme: la stessa Guardia Costiera, Aeronautica militare, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Locale, 118, Croce Rossa, Piloti del porto, ormeggiatori e battellieri, società di rimorchio portuale, Chimico del Porto, Autorità di sistema portuale, società convenzionata “Castalia” con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, società “IP industrial” e relativa ditta contrattualizzata, queste ultime, tutte operanti nel settore della lotta all’inquinamento.

La successione degli eventi prende avvio dalla chiamata di emergenza arrivata alla sala operativa della Capitaneria dal Capo piattaforma alle 10.54, ed è subito allertamento e poi mobilitazione generale. Prima un avvistamento di un contenitore sospetto in piattaforma con nave in fase di discarica del carburante destinato all’aeroporto di Fiumicino, e poi un incendio sviluppatosi a bordo in conseguenza di una fuoriuscita accidentale di carburante. Da qui gli 8 feriti da soccorrere prontamente e l’inquinamento da contrastare. Da quel momento e fino alle 13.15, una febbrile attività, tra lotta antincendio con le squadre di bordo della nave, e con i vigili del fuoco, col trasbordo e trasporto di feriti sulle motovedette Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Polizia di Stato con il supporto del gommone dei Carabinieri e di soccorritori Aeronautica Militare, quindi assistenza dei rimorchiatori, dei mezzi nautici di piloti, ormeggiatori e battellieri, nonché predisposizione di misure antinquinamento a cura dei mezzi specializzati privati e convenzionati.

Un vero e proprio convoglio, poi, quello verso il porto, dove personale sanitario 118 e CRI era in attesa di praticare le prime cure ai feriti per il loro successivo trasferimento con le numerose autoambulanze nel frattempo dirottate.

Dicono dalla Capitaneria: « stata una preziosa opportunità per testare la risposta interforze ed interistituzionale con la partecipazione dei privati ad un’emergenza complessa. Ringraziamo tutti i partecipanti per avere dimostrato in ogni fase grande professionalità e puntualità».