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Distese di silicio e pale rotanti, ecco la cartolina dei panorami della Tuscia.
Da luoghi con un patrimonio paesaggistico integro e incontaminato a zona abusata da un surplus di impianti per la produzione di energia rinnovabile.
E se qualcuno avesse mai pensato di tacciare le segnalazioni sull’invasione delle rinnovabili in provincia di Viterbo come sintomo di scarsa sensibilità verso le problematiche energetiche e ambientali, a scoperchiare il vaso di Pandora - contestualizzando lo sfregio al territorio - ci sono i dati della Regione sulle percentuali di occupazione della terra di Tuscia: il 78,8%.
Un’occupazione forsennata e senza criterio soprattutto se rapportata ai valori delle altre province: Latina 13,7%, Roma 6,58 percento, Frosinone 1,64% e nessun impianto a Rieti.
Forse il vento e il sole del Viterbese sono più performanti che nel resto del Lazio?
Alla dottoressa Antonella Litta dell’Isde Medici per l’ambiente abbiamo chiesto qual è la posizione dell’associazione sull'assedio delle rinnovabili nella Tuscia.
«Questo assedio non ha nessuna ragion d’essere perché il fotovoltaico deve trovare spazio in zone che già hanno dato dal punto di vista ambientale.
Quindi pensiamo ad aree industriali, ai tetti dei capannoni non a impianti che vanno a occupare terreno che viene sottratto all’agricoltura dove, tra l’altro, si utilizzano pesticidi perché l'erba non deve crescere sotto queste strutture.
La posizione di Medici per l’ambiente è prima di tutto risparmio perché abbiamo una iper produzione di energia e sicuramente c’è un grande dispendio, dopo di che ovviamente favorire quelle fonti che sono veramente rinnovabili.
E quando dico veramente rinnovabili parlo di eolico, noi siamo a favore del mini eolico non delle grandi pale, fotovoltaico, il solare fondamentalmente».
«Le altre fonti - aggiunge - non sono rinnovabili. Anche lo stesso biogas non è una fonte rinnovabile perché ci sono delle impurità che creano problematiche sulla salute delle persone.
Nel caso specifico, la provincia di Viterbo ha già dato moltissimo per quanto riguarda le fonti di energia rinnovabile. E ce lo dicono i dati diffusi dalla Regione Lazio. E’ ovvio che è assurdo e sconsiderato mettere i pannelli sulle aree che potrebbero invece essere adibite ad agricoltura quando abbiamo aree dismesse enormi che potrebbero ospitare tali impianti con grande tranquillità».
La Isde Medici per l’ambiente è da sempre attenta alle ricadute sulla salute umana di vari fattori ambientali quali arsenico, radon, ecc.
Ci sono possibili rischi correlati anche alla produzione di energia da rinnovabili?
«C'è la wind sindrom che è legata all’inquinamento anche acustico determinato dalle pale eoliche, oltre ai danni sull’ambiente per quanto riguarda gli uccelli. C’è tanta letteratura in merito.
Però sicuramente l’energia più pulita e democratica che vale per tutti è il solare. Su questo dobbiamo lavorare, anche perché siamo un Paese fortunato da questo punto di vista».
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