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Sono iniziate ieri le prove di portata per il Trasporto della nuova macchina di Santa Rosa “Dies Natalis” di Raffaele Ascenzi e dei costruttori Fiorillo in una ex chiesa della Pace gremita di autorità e parenti dei Facchini. E tanti dei cavalieri di Santa Rosa hanno effettuato con successo i tre giri interni, pari a 90 metri, con una cassa del peso di 150 chili che certificano l’idoneità a fare parte della squadra che porterà il 3 settembre alle 21 la Macchina. Nella prima giornata, appesantita da un clima esterno prossimo ai 40 gradi, erano presenti molte delle maggiori autorità civili e militari della città: il presidente del Sodalizio dei Facchini Massimo Mecarini con il capofacchino Sandro Rossi a coordinare le prove, il consigliere Enit Sandro Pappalardo; l’ideatore di “Dies Natalis” Raffaele Ascenzi, i costruttori Vincenzo e Mirko Fiorillo, il prefetto Gennaro Capo, la badessa delle suore Alcantarine di Santa Ros, suor Francesca Pizzaglia e i vertici provinciali di guardia di finanza, carabinieri, polizia, esercito e aeronautica. Nel corso delle prove il presidente del Sodalizio, Massimo Mecarini, ha consegnato dei diplomi che hanno certificato la nomina come membri onorari del sodalizio, di Luigi Ottavio Mechelli (presidente Avis Viterbo), Vincenzo e Mirko Fiorillo e Sandro Pappalardo. Tutti per avere promosso, supportato e reso lustro al Trasporto della Macchina di Santa Rosa negli anni. Nessun problema per le prove di portata, tutte riuscite e applaudite al termine di ogni esecuzione da parte del folto pubblico: si replica oggi e domani e, alla fine delle prove, come ogni anno, il direttivo del Sodalizio renderà noti tutti i nomi dei Facchini di Santa Rosa per il prossimo Trasporto. Quest’anno c’è particolare interesse intorno al 3 settembre perché è il primo anno di “Dies Natalis”, il modello di Ascenzi vincitore del concorso di idee per la nuova Macchina. E’ un modello che riporta alla tradizione classica del “campanile che cammina” con elementi architettonici tradizionali legati a chiese, fontane e strutture artistiche, mentre la modernità è nella presenza di volti e sagome di persone realmente esistenti, di Viterbo e della Tuscia, realizzate con moderne tecniche 3D da Ascenzi e il suo staff. Il conto alla rovescia per il “Sollevate e fermi” è cominciato.