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Il ritorno alla normalità sulla linea ferroviaria Fl3 Roma -Viterbo, interessato da giugno da una serie di disservisi e problemi tecnici, è previsto per il 4 settembre.
Lo hanno detto i rappresenanti di Ferrovie dello Stato e Rfi nel corso dell’incontro in Regione con i sindaci dei territori interessati.
Per la Tuscia c’era il primo cittadino di Oriolo Romano. Gli altri erano i sindaci erano quelli di Anguillara Sabazia, Bracciano, Canale Monterano, Manziana e Trevignano Romano.
L’incontro si è svolto alla presenza dell’assessore regionale ai Trasporti, Fabrizio Ghera.
«FS ed RFI hanno riferito che all'origine dei numerosi disservizi, verificatisi in particolare a partire dal mese di giugno - hanno sapere i sindaci - ci sarebbe un problema tecnico che ha costretto per motivi di sicurezza il ritiro di numerosi convogli per effettuare interventi di manutenzione straordinaria con conseguente soppressione di corse e riprogrammazione dell'offerta, che hanno causato i tristemente noti ed importanti disagi sulla linea, sia per i pendolari che per i turisti. Una motivazione che forse spiega in parte ma non giustifica totalmente le ragioni di problemi che non si verificano solo con le alte temperature estive».
I sindaci non sono soddisfatti soprattutto perché «alla luce degli interventi di manutenzione e monitoraggio in corso sui convogli e sulla linea - dicono - FS e RFI prevedono un ritorno alla normalità del servizio a partire dal 4 settembre: un altro mese così non sarebbe tollerabile. Il nostro territorio merita un servizio affidabile e di qualità a tutela di pendolari e turisti, unità ad un’informazione agli utenti puntuale e precisa». I primi cittadini incalzano: «serve dirsi le cose come stanno e trattare i cittadini da utenti che pagano regolarmente biglietti e abbonamenti e hanno diritto a sapere a che ora arriveranno a lavoro o a casa la sera».
L’incontro è servito sicuramente per definire una più efficace e continua comunicazione tra enti locali e gestori dei trasporti e per un appello dei sindaci sull’importanza degli investimenti.
«Il ripristino della normalità è infatti un tema di assoluta urgenza - dicono - ma passata la fase dell’emergenza va messa in campo una visione logistica del quadrante, ecco perché il tema del raddoppio ferroviario non è più rinviabile. Gli amministratori - concludono - su questo aspetto hanno avuto l'assicurazione di una riunione ad hoc, nella quale si faccia realmente il punto della situazione. Ormai serve una data di inizio lavori, che c'è o non c'è».