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MONTALTO - Negli ultimi mesi la Fondazione Solidarietà e Cultura di Montalto di Castro, istituzione che svolge un ruolo centrale nel territorio, ha attraversato cambiamenti significativi. Impegnata a fornire supporto a ragazzi con bisogni speciali e a promuovere iniziative sociali inclusive, la fondazione rappresenta un pilastro importante per la comunità. Da qualche tempo sono stati introdotti nuovi assetti dirigenziali, rinnovando così le cariche amministrative e gestionali. La notizia, pur presente sul sito ufficiale della Fondazione attraverso il nuovo funzionigramma, non ha ricevuto una comunicazione ufficiale dall’amministrazione comunale. «Un silenzio che merita attenzione», sottolineano “Noi Moderati”, coordinamento Provincia di Viterbo e Montalto di Castro, che pongono l’accento anche su alcuni aspetti legati ai ruoli e agli incarichi assegnati all’interno dell’ente.
Antonio Raspoli e Fabio Turco al vertice
Il cambio di vertice ha visto Antonio Raspoli subentrare ad Alessandro Fiordomi come nuovo amministratore unico. Raspoli, già impegnato nella gestione di altre società partecipate del Comune di Montalto, porta con sé una vasta esperienza, che potrebbe rivelarsi preziosa per il miglioramento e l’efficienza della Fondazione. Il suo profilo è accompagnato da una conoscenza approfondita delle dinamiche amministrative e operative legate al servizio pubblico, un aspetto che molti ritengono essenziale per affrontare le complesse sfide del settore sociale. Accanto a Raspoli, Fabio Turco è stato nominato direttore generale. Turco, noto per la sua lunga carriera sindacale e la sua posizione di rilievo presso la Cassa edile di Viterbo, rappresenta una figura di spicco nel panorama sociale e del lavoro del territorio. Il suo background sindacale offre una prospettiva diversa e un forte orientamento al benessere dei lavoratori e degli assistiti, valori che possono solo arricchire l’operato della Fondazione. Nel nuovo assetto organizzativo, Alessandro Fiordomi mantiene comunque un ruolo attivo, assumendo ora la responsabilità amministrativa della Fondazione. Tale decisione sembra poter garantire una certa continuità, pur integrando le novità introdotte dalle competenze di Raspoli e Turco.
Una questione di trasparenza
«Un aspetto che sorprende e merita di essere sottolineato riguarda la comunicazione o, meglio, la mancanza di essa, da parte dell’amministrazione comunale - sottolineano i Moderati - Le nuove nomine, infatti, risalgono a circa due mesi fa, ma ad oggi, non è stato rilasciato alcun comunicato ufficiale che rendesse nota alla cittadinanza la composizione del nuovo gruppo dirigente della Fondazione. Sebbene i cambiamenti siano già avvenuti e il nuovo organico abbia iniziato ad operare, l’assenza di una comunicazione pubblica rappresenta un punto critico. Una tale mancanza di trasparenza appare paradossale, considerando il ruolo sociale e pubblico della Fondazione e il suo diretto coinvolgimento con i cittadini. Sarebbe stato appropriato, oltre che rispettoso nei confronti della comunità, che l’amministrazione avesse dato conto di queste modifiche, soprattutto in un settore così delicato come quello del supporto a ragazzi con esigenze particolari. Questo silenzio solleva interrogativi sulla gestione della comunicazione e sulla trasparenza delle operazioni amministrative, elementi che dovrebbero essere prioritari per un ente che lavora a stretto contatto con i cittadini».
Potenziale conflitto di interessi: il doppio ruolo della vicesindaca Anna Maria Fabi
«Un ulteriore punto di riflessione emerge dalla posizione della vicesindaca, la dottoressa Fabi - proseguono i Moderati - la quale, oltre a ricoprire il ruolo di assessora ai Servizi sociali, opera anche come sanitaria all'interno della stessa Fondazione. La presenza di una figura che detiene sia un ruolo amministrativo comunale sia una posizione lavorativa all'interno di un ente partecipato dal Comune solleva legittime preoccupazioni. Il tema del conflitto di interessi si presenta in maniera chiara: è lecito chiedersi in che misura un assessore ai Servizi sociali, con incarichi in ambito decisionale e gestionale, possa garantire un'assoluta imparzialità, specialmente nei riguardi della gestione del personale e delle decisioni che riguardano la Fondazione. La doppia carica potrebbe infatti rappresentare un ostacolo alla trasparenza delle scelte amministrative, compromettendo potenzialmente l'oggettività nelle decisioni prese in merito ai ragazzi speciali assistiti dalla Fondazione. È importante che, in situazioni come questa, si assicuri la massima chiarezza e imparzialità, per tutelare tanto l’ente quanto i beneficiari delle sue iniziative».
Verso un futuro propositivo
«Nonostante le questioni sollevate, è doveroso esprimere i migliori auguri al nuovo gruppo dirigente, che porta con sé un patrimonio di competenze ed esperienze che possono rappresentare un grande valore per la Fondazione - concludono i Moderati - Antonio Raspoli e Fabio Turco, grazie alla loro esperienza e sensibilità sociale, sembrano avere tutte le carte in regola per aprire una fase innovativa e positiva per l’ente. È auspicabile che, sotto la loro guida, la Fondazione Solidarietà e Cultura possa perseguire traguardi ambiziosi, mantenendo un’attenzione particolare alla trasparenza e alla responsabilità verso la comunità. In conclusione, mentre auguriamo buon lavoro al nuovo assetto organizzativo della Fondazione, restiamo in attesa che l’amministrazione comunale fornisca le necessarie spiegazioni alla cittadinanza, affinché il percorso intrapreso possa essere condiviso e partecipato da tutta la comunità. La Fondazione Solidarietà e Cultura, con il supporto di dirigenti competenti e di una gestione chiara e trasparente, può continuare a essere un punto di riferimento per le famiglie e i ragazzi speciali del territorio, rappresentando un vero e proprio simbolo di inclusione e sostegno sociale».
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