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MONTALTO - «Esprimiamo la nostra piena solidarietà alla soprintendente Margherita Eichberg, recentemente coinvolta in critiche per aver firmato la petizione contro nuovi impianti di energia rinnovabile su tutto il territorio nazionale, promossa dal Gruppo d'Intervento Giuridico». Lo afferma il comitato “No fotovoltaico selvaggio Montalto e Pescia”, impegnato nella battaglia contro il dilagare degli impianti nel territorio. «Siamo convinti che la libertà di espressione non debba essere in alcun modo limitata dal ruolo istituzionale che una persona ricopre - affermano dal comitato in supporto alla soprintendente - La petizione, che ha già raccolto 20.000 firme, riflette una legittima preoccupazione per l'impatto che alcuni progetti di rinnovabili possono avere sul paesaggio e sul patrimonio culturale, aspetti che Eichberg è chiamata a tutelare in qualità di soprintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale. Siamo certi che le istituzioni, pur valutando oggettivamente i progetti energetici, debbano tenere conto anche delle ricadute ambientali e culturali, senza piegarsi a pressioni ideologiche o economiche». Sulla stessa linea il Gruppo di intervento giuridico: «La libertà di pensiero non piace agli imprenditori dell’energia - affermano - Al Gruppo Impianti Solari (G.I.S.), un’associazione di imprese produttrici e operatori di energia rinnovabile con particolare presenza nel Lazio, non è piaciuto che Margherita Eichberg, Soprintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, abbia sottoscritto la petizione popolare promossa dal GrIG Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica. La petizione popolare chiede al Governo nazionale una moratoria delle autorizzazioni di nuovi impianti di produzione energetica in vista di una reale pianificazione territoriale e dei fabbisogni di energia che individui concretamente e con le procedure di legge il quantitativo di energia realmente necessario, i siti di produzione meno impattanti, le garanzie per la salvaguardia del Bel Paese. Stop all'attuale Far West in materia, insomma. Al G.I.S. non piace “la pregiudizialità poiché, nel momento in cui si firma una moratoria contro le rinnovabili, si bloccano anche gli impianti virtuosi...”I progetti presentati – se approvati – produrrebbero molta più energia di quanto realmente servirebbe, oltre a uno scempio diffuso dei valori naturalistici, territoriali, storico-culturali italiani. E chi ci guadagnerebbe sarebbero soltanto le imprese energetiche che si ritroverebbero obbligatoriamente acquistata e pagata dallo Stato (cioè dai cittadini nelle bollette) l’energia anche non utilizzata. La nostra massima solidarietà alla Soprintendente Eichberg e a tutte le persone impegnate nella concreta tutela del territorio e della cultura italiani».