S. MARINELLA – “In merito alle dichiarazioni rese dal sindaco Tidei e dal presidente del consiglio comunale Minghella, che dopo mesi dalla cessazione del giudizio e con una tempistica davvero sorprendente, sostengono che la sottoscritta, in qualità di Presidente del Consorzio Prato del Mare, abbia assunto iniziative processuali senza il consenso dei consorziati per osteggiare la realizzazione dell'asilo nido all'interno dell'area consortile e che, secondo il Sindaco, dette iniziative si siano risolte nella conferma della legittimità dell'operato dell'amministrazione, è necessario fare alcuni importanti chiarimenti”. A parlare è la presidentessa del Consorzio Prato del Mare Donatella Mazzenga, che interviene dopo il duro attacco del consigliere Minghella nei suoi confronti. “Come Presidente del Consorzio – continua – la Mazzenga - ho da sempre tenuto una gestione del tutto trasparente delle risorse consortili, che utilizzo con estrema parsimonia affidando a termini di statuto la tutela degli interessi dei consorziati al legale che da anni rappresenta il Consorzio e relaziona all'assemblea il suo operato, come dimostra il recente accoglimento del ricorso presentato avverso il permesso di costruire emesso dal Comune relativamente al campo di padel. L'azione giudiziaria avverso l'iniziativa edilizia del Comune è stata proposta all'inizio di questo anno e si è esaurita da mesi, talché gli interventi del Sindaco e del Presidente Minghella sono completamente tardivi e fuori contesto e rappresentano evidentemente una congiunta strategia comunicativa che nulla c'entra con la specifica questione, ma che appare esclusivamente volta a gettare discredito sulla mia persona. Il ricorso all'autorità giudiziaria, è stato svolto per censurare il fatto che l'amministrazione, pretende di realizzare l'asilo all'interno dell'area consortile, utilizzando le strutture consortili, strade, illuminazione, fognature, senza essersi preventivamente coordinata con il Consorzio che ne gestisce la manutenzione a proprie spese. Il ricorso è stato dichiarato improcedibile dal Tribunale, solo perché presentato tardivamente rispetto ai primi atti di approvazione dell'iniziativa edilizia, di cui il Consorzio non ha mai avuto diretta conoscenza, ma che il Tribunale ha considerato teoricamente conoscibili perché pubblicati nell'albo”.