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«Il rispetto, la sportività e la civiltà sono e saranno sempre al nostro al centro della nostra idea di calcio» con queste parole la società di calcio del Castel Sant’Elia, nel dissociarsi, insieme agli sponsor, dal comportamento tenuto all’interno del rettangolo di gioco dai propri tesserati, ritira la squadra Juniores dal campionato.
La decisione maturata dalla società dopo i fatti avvenuti nel corso della partita che si è giocata sabato tra Castel Sant’Elia e Trevignano. A pochi minuti dallo scadere del match under 19 l’arbitro ha fischiato la sospensione per una rissa scoppiata in campo.
Nel referto l’arbitro ha scritto che: «al 41’ del secondo tempo iniziava una rissa tra i componenti delle due squadre in campo, durante la quale venivano espulsi quattro giocatori del Castel Sant’Elia e uno del Trevignano, per aver partecipato alla colluttazione colpendosi con calci e pugni». Dopo la notifica dei provvedimenti le due squadre, «anziché riprendere il gioco - prosegue l’arbitro - davano il via a una seconda rissa, alla quale partecipavano sia i giocatori già espulsi e altri della squadra di casa e due ospiti». Visto che la squadra di casa con sei espulsi non aveva il numero sufficiente per proseguire a giocare, l’arbitro ha optato per la sospensione del match.
Il giudice sportivo ha decretato lo 0-3 a tavolino con sei giocatori squalificati per due giornate. La decisione arriva dopo la decisione della società del Castel Sant’Elia di ritirare la squadra e pagare la sanzione.
«Questo è l’unico segnale che possiamo dare per far capire a tutti che il calcio è uno sport meraviglioso che va coltivato con passione e rispetto - scrive la società - nel proprio profilo social. Ringraziamo con tutto il cuore mister Andrea Di Giuseppe per aver provato a inculcare questi concetti con la massima professionalità in ogni singolo allenamento/partita».