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Questo pomeriggio il nuovo questore Luigi Silipo ha incontrato la stampa per presentarsi alla città.
«Come questore di Viterbo metterò sempre il massimo impegno per servire e proteggere - ha esordito - perché per me la polizia non è un lavoro ma è un modo di essere, ed è uno stile di vita, che è quello di aiutare e di proteggere».
Cinquantaseienne romano, Silipo è al suo secondo incarico al vertice di una questura: prima di Viterbo era questore a Macerata, in precedenza, in prima linea per sei anni come dirigente della squadra mobile di Roma.
«Aiutare le persone può cambiare il mondo - ha continuato - anche aiutare una persona sola può cambiare il mondo, il suo mondo. Nella mia carriera ho potuto aiutare persone strette nella morsa dell’usura,. E credo che quello sia il vero motivo per cui faccio il poliziotto: per cambiare la vita delle persone che hanno bisogno di aiuto. Nulla è da sottovalutare, anche i problemi che ci sembrano più piccoli, perché per quella persona che ha chiesto aiuto, quello è un problema grande».
Poi, in piedi con lo sguardo fermo, di chi è abituato ad agire e a non perdersi in chiacchiere: «Sarò il questore della gente, parlerò con le persone per conoscere la loro vita e i loro problemi perché quando aiutiamo qualcuno, entriamo a far parte seppur momentaneamente nella sua vita per aiutarlo. Noi siamo una squadra dove tutti collaborano con il fine ultimo di servire la comunità, ma di questa squadra fanno parte anche le persone, perché tutti dobbiamo interagire e aiutarci per rendere il mondo migliore».
Nel pomeriggio il questore è stato ricevuto anche dal presidente della Provincia, Alessandro Romoli. Nel congratularsi nuovamente con il questore Silipo per il prestigioso incarico da lui ottenuto, il presidente della Provincia ha ribadito la piena disponibilità dell’amministrazione provinciale a collaborare con la nuova dirigenza della questura per innalzare sempre di più il livello di sicurezza e benessere dell’intera Tuscia.