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E’ dedicata alla città e ai viterbesi la prima uscita di Dies Natalis «e a tutti quelli che hanno dimostrato attaccamento e affetto alla nostra Santa». Lo svela Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei facchini, durante la conferenza di presentazione del Trasporto 2024 tenuta a Palazzo dei Priori e nel corso della quale ha anche reso noto le dediche delle girate e il nome della madrina dell'evento.
Le girate avverranno in piazza del Comune e in piazza del Teatro, dove “se possibile” saranno due.
«Saranno dedicate a facchini ed ex facchini e a personalità viterbesi scomparsi dopo il 4 settembre dello scorso anno», ha spiegato Mecarini fornendo i nomi. I facchini che saranno ricordati: Antonio Marinelli, Angelo Vocioni, Domenico Leonzio, Mario Morucci (Giacchettino) e Mario Ceccariglia. I personaggi di spicco: Giovanna Bonucci (moglie dello storico capofacchino del Pilastro Pino Loddo), la scrittrice e poetessa Rosanna De Marchi, il cameraman di Provideo Marco Curione, il fotoreporter Walter Selva, la dottoressa Eva Goldoni e Alberto (Albertino) Casciani, figlio dell'ex presidente di Eta Beta Maurizio.
Madrina dell'evento miss Mondo Italia Lucrezia Mangilli, in corsa per il titolo internazionale, e tra gli ospiti del Sodalizio saranno presenti tre delle quattro campionesse di spada femminile, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi 2024, il cui fisioterapista è Maurizio Iaschi, lo stesso dei facchini.
Ad accogliere nella sala d'Ercole i principali protagonisti del 3 settembre la sindaca Chiara Frontini che ha definito la presentazione come la “conferenza più bella per la città. Raccontare il Trasporto è raccontare le radici più profonde dell'identità di Viterbo. Una festa delle persone che la vivono come momento di fede e devozione e le piazze libere, senza tribune, è una scelta per vivere il Trasporto in maniera autentica e originaria”.
L'amministrazione comunale in tema di ospiti “conferma la linea che apre alla dimensione internazionale, con la presenza degli ambasciatori di Filippine, Colombia e altri Paesi del sud America con cui condividiamo il culto di Santa Rosa”. Per il prefetto Gennaro Capo l'evento del 3 settembre è una novità assoluta, sarà la prima volta che vedrà sfilare la Macchina di Santa Rosa. Capo ha comunque tenuto a sottolineare che “i lavori del comitato sono filati via lisci dato che il dispositivo è ampiamente rodato” e Andrea Sarnari vice questore vicario, ha aggiunto “abbiamo e stiamo lavorando sul fronte della prevenzione e sulla predisposizione del dispositivo di sicurezza per garantire la tutela della macchina e dei cittadini”. “Oggi si terrà un altro tavolo tecnico in Prefettura” ha proseguito Capo rimarcando che per il 3 settembre “sono stati chiesti rinforzi a Roma, anche per controllare i varchi per evitare di superare la capienza stabilità, per questioni di sicurezza, nelle piazze”. In campo, oltre alle forze dell'ordine, polizia locale, protezione civile e security anche una cinquantina di allievi della scuola sottufficiali dell'esercito.
“Il Trasporto rappresenta la manifestazione principe della Tuscia. E l'attenzione verso la Macchina di un'intera provincia è la fotografia che vogliamo trasmettere all'esterno. La tradizione e la devozione a Santa Rosa appartiene ai valori fondativi della nostra comunità” ha dichiarato il presidente della Provincia Alessandro Romoli con l'invito “anche ai politici a cercare di essere tutti d'un sentimento”.
Per Raffaele Ascenzi, ideatore della nuova Macchina, “con Dies Natalis si conclude il ciclo di progettazione iniziato con Ali di Luce. Rosa voleva vivere in clausura e con Dies Natalis è tornata all'interno della struttura”. Poi una puntualizzazione a chi pensa che la Macchina sia più bassa rispetto alle precedenti: “Un effetto ottico dovuto al fatto che il volume è raddoppiato rispetto a Gloria. Con la croce posta sulla sommità Dies Natalis raggiunge i 30 metri di altezza”. Il costruttore Vincenzo Fiorillo, oltre a sottolineare la complessità della nuova Macchina, ha rassicurato sulla sicurezza della struttura che ha superato senza problemi il temporale e il forte vento di martedì. “Se avessimo messo i teloni - ha replicato a chi ha criticato la mancata copertura frontale di Dies Natalis a San Sisto - avrebbero fatto vela e avremmo rischiato un danno grave”.
Dopo un momento di commozione il capofacchino Sandro Rossi ha affermato che, nonostante qualche punto del percorso che presenta particolari difficoltà, “visto come si è comportata la Macchina durante la bomba d'acqua siamo fiduciosi che tutto andrà bene”. E sabato, presso l'ex chiesa della Pace, proprio per rivedere i punti più difficoltosi del percorso, terrà una riunione tecnica con le guide. Alla conferenza in Comune sono intervenuti anche don Massimiliano Balsi, vicario episcopale Tradizioni e cultura della Diocesi di Viterbo, Eleonora Rava del Centro studi Santa Rosa, il consigliere Enit Sandro Pappalardo e i presidenti dei comitati delle minimacchine: Giorgio Frisoni del comitato Santa Barbara, Stefano Caciola e Angelo Loddo rispettivamente presidente comitato Pilastro e capofacchino, Gianni Baiocco, presidente comitato Centro storico.
E con la voce stentorea del capofacchino Sandro Rossi inneggiante “Evviva Santa Rosa” si è conclusa la conferenza stampa.