«Ovunque andiamo nel mondo, c’è voglia di Italia. E la macchina di Santa Rosa riassume l’identità della Tuscia. Un’opera d’arte per lanciare messaggi di pace». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo oggi pomeriggio all’incontro nella Sala Regia dal titolo “Il ruolo del Maeci nella promozione dell'identità italiana nel mondo - Patrimonio Unesco e diplomazia culturale”.

«La macchina di santa Rosa, come tutte le Macchine a spalla, è un’opera d’arte ma anche uno strumento di pace. E in questo momento c'è tanto bisogno di lanciare messaggi di pace» ha proseguito Tajani sottolineando che «la macchina di Santa Rosa è Viterbo. E Viterbo è una città che si alza verso l’alto grazie alla sua patrona. Una città che vuole sentirsi sicura grazie alla protezione della santa». Il ministro degli Esteri ha aggiunto che Viterbo «merita riflettori sempre accesi. Non sempre è molto conosciuta ma è tra le più belle d’Italia».

La sindaca Frontini ha sottolineato che «le grandi macchine a spalla sono un patrimonio che ha già iniziato a permetterci di tessere reti e relazioni internazionali, prima con il progetto Macchine di pace, che è iniziato proprio a Viterbo e che ha toccato tanti teatri di guerra, da Israele ai Balcani, per finire poi tra pochi giorni a Parigi, presso la sede Unesco, con un messaggio potentissimo che è quello dell’unità delle nostre comunità». Il presidente della Provincia, Romoli, ha rimarcato che «le macchine a spalla sono custodi di pace».

Al termine la sindaca ha donato a Tajani il leone simbolo della città.