CIVITAVECCHIA – L’ennesimo episodio, seguito dall’ennesimo articolo di giornale, ha smosso qualcosa: l’uomo con evidenti disagi psichici, che negli ultimi giorni ha tenuto sotto scacco le forze dell’ordine, costringendole ad interventi continui su tutto il territorio, è stato preso in cura dal reparto di Psichiatria dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia.

Il caso, almeno per il momento, è chiuso e l’uomo, socialmente pericoloso, non è più libero di causare danni a se stesso e agli altri.

Nella giornata di domenica i Carabinieri sono dovuti intervenire due volte, a distanza di ore, nei pressi della Marina, dove l’uomo ha iniziato a palpeggiare e a inveire contro i passanti.

Uno dei tanti casi affrontato dalle forze dell’ordine e rimasto per molto tempo senza seguito; va ricordato che uno scollamento tra il pronto soccorso e il reparto di Psichiatria dell’ospedale San Paolo ha visto per molto tempo gli specialisti chiamarsi letteralmente fuori e lasciare la gestione di casi problematici a figure diverse, come ad esempio la Polizia e i Carabinieri.

Con le conseguenze che ogni singolo caso comporta. Considerato che certi trattamenti (una volta avviato il necessario iter) vengono attuati solo attraverso il reparto di Psichiatria, non è ben chiaro cosa accadrebbe nel caso in cui un soggetto socialmente pericoloso, più volte segnalato attraverso i verbali delle forze dell’ordine, dovesse commettere un reato grave. Come interpreterebbe la cosa l’Autorità giudiziaria?

Cosa direbbe la Asl Roma 4 nel tentativo di giustificare degli interventi blandi e comunque non specialistici, rappresentanti da prestazioni di pronto soccorso e non da ricoveri nel reparto di Psichiatria?

L’uomo bloccato e sottoposto a trattamento è lo stesso che nelle scorse ore è stato fermato diverse volte, anche con un coltello in tasca.

Che l’attuale sistema sia a dir poco lacunoso sotto il profilo dei trattamenti da dispensare a persone con disagi psichici o socialmente pericolose è cosa risaputa, ma sottrarre alla prassi anche le poche mosse ancora consentite alle istituzioni, appare inspiegabile.

L’uomo, condotto in ospedale dai Carabinieri, al momento è al sicuro, impossibilitato a creare problemi a se stesso e alle altre persone. Ma i casi da affrontare sono tanti e quello che spesso manca è il buonsenso.