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Un’estate da dimenticare sul fronte dell’approvvigionamento idrico nella Tuscia. In questi mesi diversi comuni sono andati in sofferenza: da Vitorchiano a Montefiascone, passando per Marta e Soriano nel Cimino. In diversi casi Talete è intervenuta con le autobotti.
Per fare il punto sulla crisi idrica nella Tuscia, il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli ha convocato per venerdì 23 agosto una riunione della Consulta d’ambito/Comitato di indirizzo e controllo analogo congiunto della Talete spa. L’appuntamento è alle10 presso la Sala del Consiglio dell’Ente.
L’obiettivo - come spiega una nota della Provincia - è quello di concertare una strategia operativa comune per affrontare la situazione emergenziale e potenziare le risorse idriche a disposizione del viterbese.
Alla situazione generale di siccità e caldo anomalo, nella Tuscia si aggiunge soprattutto lo stato di deterioramento della rete idrica che allo stato attuale perde circa il 40 per cento dell’acqua potabile. È infatti questa la principale causa dell’emergenza idrica nel viterbese. Ecco perché la Provincia di Viterbo, in collaborazione con l’Ato e Talete spa, sta lavorando da mesi per reperire ingenti risorse economiche da investire in interventi di riqualificazione della rete. A tal proposito, verranno presto investiti 30 milioni di euro in moderni ed efficienti sistemi di individuazione e aggiustamento delle perdite. Entro circa un anno e mezzo verrà inoltre completato il progetto di digitalizzazione dell’intera rete idrica della Tuscia ciò permetterà di individuare celermente le perdite e di intervenire in maniera tempestiva.
Proprio il deterioramento della rete idrica e gli interventi necessari da mettere in campo per una generale riqualificazione dell’infrastruttura saranno al centro dell’incontro di giovedì .
A decisivi investimenti devono però necessariamente fare seguito altrettanto decisive campagne di sensibilizzazione su un uso sostenibile dell’acqua. “Si registrano infatti - dice Palazzo Gentili - diffusi comportamenti non corretti: sono molti gli utenti che, per esempio, utilizzano l’acqua potabile per irrigare giardini e innaffiare orti, nonostante diverse ordinanze comunali lo vietino. Ciò fa sì che i serbatoi non riescano a ricaricarsi neanche durante le ore serali e notturne”.
Nel corso della riunione convocata per giovedì prossimo si parlerà delle operazioni da mettere in campo, con spirito collaborativo tra enti e comuni, per ridurre al minimo lo spreco di acqua e risolvere la crisi idrica in corso nella Tuscia.