Giovani, nuove imprese, condivisione delle strategie di sviluppo, crescita del Pil e nuove tecnologie per la sicurezza sui posti di lavoro. Sono questi i punti che l’assessore regionale al Lavoro, Università, Scuola, Formazione, Ricerca e Merito Giuseppe Schiboni, ieri a Viterbo per la sua prima visita ufficiale dalla sua nomina, ha sottolineato nell’incontro con il coordinamento provinciale di Forza Italia, il suo partito, che lo ha accolto festante. Schiboni, accompagnato dal consigliere regionale Giorgio Simeoni e dall’on. Francesco Battistoni (entrambi forzisti), in un’intensa giornata viterbese, è andato prima l’Unitus alle 10.30, quindi alle 11.30 dai dirigenti scolastici delle scuole superiori e dal provveditore agli Studi; alle 12.30 dai sindaci e, nel pomeriggio, ha incontrato le forze sindacali e le associazioni di categoria. Subito dopo è stato accolto nella sala conferenze della Provincia da tutto il popolo azzurro provinciale, più chi non ti aspetti: Umberto Fusco che, uscito pochi giorni fa dalla Lega, da noi avvicinato dichiara che «sono in ottimi rapporti con tutti gli altri partiti del centrodestra e sto dialogando con tutti, anche con gli azzurri». Soprattutto con Forza Italia, aggiungiamo noi, e, forse, la nuova casacca del senatore sembra già assegnata. «L’ottica che stiamo portando avanti – ha esordito l’assessore Schiboni– è quella di una condivisione di contenuti sul territorio. Si è parlato di formazione, di scuola, di ridimensionamento scolastico, di imprese: ho rilevato un territorio molto attivo e reattivo. Credo che con la Regione Lazio e la Provincia, insieme a tutte le parti sociali e datoriali, potremo fare un ottimo lavoro. Sarà un lavoro molto impegnativo che dovrà essere di squadra perché non esiste il giocatore solitario, specialmente per la nostra Regione ma anche per l’Italia tutta». Quindi qualche dato concreto. «Abbiamo i finanziamenti del Pnrr che ci permettono di andare ad intervenire sui modelli di sviluppo, è nostro obbligo spendere queste risorse nel modo migliore per creare una struttura che sia sostenibile perché, quando saranno finiti i finanziamenti europei, dovremo essere riusciti a mettere in piedi un sistema che darà soddisfazioni economiche ma soprattutto occupazione ai giovani. E’ una sfida ambiziosa, puntiamo ad un aumento del Pil ed alla creazione di nuove realtà imprenditoriali. Questo è il mio primo incontro ufficiale e sarà solo il primo di tanti per la crescita della Tuscia».

Alla domanda sulla morte del bracciante di Montalto e sulle azioni che la Regione Lazio ha pronte, anche alla luce delle critiche dei sindacati sul caporalato, l’assessore ha risposto che «già abbiamo istituito un osservatorio sul caporalato, c’è molto da fare: quello che mi preoccupa è il caporalato indigeno, sono comunità chiuse per linguaggio, struttura sociale, religione, per cui è difficile intervenire ma l’attenzione dev’essere massima. Io vengo dalla provincia di Latina e so bene quali sono le problematiche. Questa morte è sotto l’attenzione della Procura ed attendiamo i risultati autoptici. Certamente queste ondate di calore hanno dato molti problemi, chi lavora va comunque sempre tutelato. La sicurezza è uno dei punti centrali del nostro e del mio programma assessorile, stiamo predisponendo dei protocolli d’intesa con Inail ed altri Enti per la sicurezza sui posti di lavoro». Quindi la novità. «Puntiamo con l’Inail a prevenire aprendo alle nuove tecnologie – continua l’assessore Schiboni – per il controllo della sicurezza sul lavoro. Allo stesso modo monitoriamo per ridurre al minimo i rischi anche per chi è a scuola». Alla domanda sulla priorità del suo assessorato, Schiboni risponde che «è prioritario creare un matching tra imprese e lavoratori, lo dicono tutti ma è difficile da raggiungere, cercheremo di farlo sinergicamente con sindacato ed associazioni datoriali, lavoratori ed agenzie di lavoro sul territorio. E’ assurdo che, pur volendo le aziende competenze e posti di lavoro specifici non riescono a trovarli, quando ci sono migliaia di disoccupati».