PHOTO
«L’Università degli studi della Tuscia è sempre più internazionale e dobbiamo anche agli studenti stranieri che ci studiano la crescita economica e sociale di Viterbo». Lo ha detto il rettore dell’Unitus Stefano Ubertini nell’incontro “Passato e futuro di un’istituzione al servizio del territorio”, che si è svolto nella Sala Regia di Palazzo dei Priori martedì fa per celebrare i 45 anni dell’ateneo viterbese. Il rettore Ubertini ha ricordato il legame indissolubile tra l’ateneo e la città di Viterbo «che si concretizza con l’80% degli 80 milioni di euro bilancio annuale che viene reinvestito localmente». Questo indotto, però, per Ubertini non è ancora del tutto premiato dalla città di Viterbo perché «se portiamo studenti da fuori localizziamo nuovi residenti per la città e si deve lavorare per trovare alloggi numericamente e qualitativamente adeguati per i fuori sede». I 45 anni dell’Unitus, quindi, si legano fortemente agli studenti stranieri che, oggi, «rappresentano il 15% di tutti gli iscritti per 57 Paesi di provenienza. Ci sono 10 corsi di laurea in lingua inglese con una crescita del 30% l’anno degli studenti stranieri» che, inutile ricordarlo, andranno presto a rimpiazzare tanti studenti italiani per la denatalità in atto. I 10 mila studenti iscritti e i 50 corsi di laurea oggi esistenti, uniti ai 4 poli regionali dell’Unitus (di cui uno anche a Roma), rappresentano il frutto di un lavoro 45ennale svoltosi minuziosamente «che rende l’Unitus tra le prime 3 in Italia per fondi ricevuti per la ricerca e tra i primi 150 atenei più giovani al mondo», ha detto ancora Ubertini. La sindaca Chiara Frontini si è dimostrata sulla stessa lunghezza d’onda del rettore Ubertini considerando l’integrazione dell’università con Viterbo prioritaria per una crescita reciproca. «Abbiamo messo al centro della nostra idea di città l’Unitus - ha detto la sindaca – e lo dimostra il nostro lavoro come la recente apertura dell’infopoint in via Cavour che permette all’ateneo di vivere dentro la città». E’ stata una giornata da ricordare quella vissuta alla sala regia del Comune di Viterbo per i 45 anni dell’ateneo. Tanti ricordi ma anche un attento sguardo al futuro. Sono stati ricordati gli esordi della Libera Università nel 1969 fino a quella ufficiale dell’Unitus nel 1979: il lavoro incessante dei rettori che si sono succeduti, da Gian Tommaso Scarascia Mugnozza a Marco Mancini, da Alessandro Ruggieri all’attuale, Stefano Ubertini, ha lasciato il segno. Sono state ricordare anche le prime facoltà che hanno dato, poi, il via all’ampliamento senza soluzione di continuità: Agraria, Lingue e letterature straniere moderne, Beni Culturali e Scienze. Quindi lo sguardo all’attualità e al futuro, che passa dall’intelligenza artificiale e dalla ricerca.