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Anniversari importanti, la malinconia per i saluti, l’attesa per la nuova che verrà, la tradizione, l’innovazione e la fede, forte, verso Santa Rosa che fa sì che oggi “semo tutti d’en sentimento”. C’è tutto questo nel Trasporto della macchina di Santa Rosa, l’ultimo di Gloria, una delle macchine più amate e longeve. Un trasporto che si carica di tanti significati e ricorrenze: cade nel decimo anniversario del riconoscimento Unesco della macchina come patrimonio dell’umanità e nei 45 anni del Sodalizio dei facchini; l’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo, contribuisce alla promozione sul territorio nazionale e all’estero,grazie a un accordo con il Sodalizio dei facchini.
Ma questo è anche il trasporto che “traghetta” alla nuova macchina, quella che uscirà anche per il Giubileo del 2025, il cui progetto sarà svelato solo domani.
Per la prima volta, inoltre, viene data la possibilità ai viterbesi di ricordare i propri cari defunti, e quindi chiedere l’intercessione di Santa Rosa, con una targhetta con i loro nomi posta alla base di Gloria. Di richieste ce ne sono state così tante che alla fine, bando alla forma, Raffaele Ascenzi, ideatore della macchina, ha ottenuto di scrivere in nomi a mano.
Questo è anche il primo trasporto per il vescovo di Viterbo, monsignor Orazio Francesco Piazza, che ha assunto la guida della diocesi lo scorso anno all’inizio di ottobre, quando la festa di Santa Rosa era già passata.
Tornando all’ultima uscita di Gloria, quest’anno non sono state apportate modifiche o migliorie alla macchina perché, per dirla con le parole del suo ideatore, «la patina del tempo rende Gloria perfetta».
Le girate saranno dedicate ai facchini scomparsi nel corso dell’anno: Antonio Scarponi, Luigi Scorzini, Rolando Venanzi, Luciano Scardozzi e Alessandro Radanich, ma anche al maestro Roberto Ioppolo, a Cesare Cencioni, vicepresidente dell’Avis di Viterbo morto prematuramente, a Mario Roselli, ex facchino e padre di un facchino, a Giancarlo Sabatini, ex presidente del Comitato Pianoscarano, a Cesare Laureti, ad Armando Costantini e a Ruben Ciarlanti, figlio del facchino Francesco morto a soli 22 anni, e al maestro Alessio Paternesi. Caterina Valerina, socia onoraria del Sodalizio, sarà la madrina del trasporto.
E se il saluto di Gloria, questa sera, sarà nel segno della tradizione: si torna infatti al percorso consueto dopo che l’anno scorso c’era stato un allungamento su via Marconi, Santa Rosa quest’anno sarà ricordata anche per la novità introdotta da Comitato del Centro storico: per la prima volta delle ragazze hanno indossato la divisa da facchino e venerdì sera hanno trasportato la nuova minimacchina del quartiere, “Eterna” per le vie del cuore della città.