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Oltre sette etti di cocaina destinati allo spaccio nel week-end nella Tuscia sono stati sequestrati dai carabinieri. Lo scorso venerdì, infatti, i militari del Norm della Compagnia di Ronciglione insieme ai colleghi della Stazione di Capranica hanno arrestato un albanese a seguito di una perquisizione eseguita presso la sua abitazione nel comune Formello. Qui sono stati rinvenuti 750 grammi di cocaina.
I militari della Compagnia di Ronciglione da alcune settimane erano sulle tracce dell’uomo, allo stato senza fissa dimora, che nel mese scorso era stato fermato e arrestato sempre per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, poiché in quella circostanza era stato bloccato insieme a un suo connazionale a Nepi. I due erano stati sorpresi con 7 grammi di cocaina pronti allo spaccio.
I carabinieri avevano intuito che i due avessero messo in piedi un’intensa attività di spaccio tra la Tuscia e la parte settentrionale della Provincia di Roma e soltanto a seguito di intense attività di indagini sono riusciti a individuare l’abitazione usata dall’albanese come deposito e luogo di taglio e confezionamento della cocaina, destinata poi allo spaccio nel fine settimana nella provincia di Viterbo.
Una volta riusciti a localizzata, i militari si sono appostati riuscendo a fermare l’albanese proprio davanti l’uscio di casa, procedendo nei suoi confronti alla perquisizione dell’abitazione a seguito della quale, come detto, è stato scoperto il considerevole quantitativo di stupefacente (una parte in pezzi ancora da tagliare ed altra già confezionata in dosi, pronta per poter essere spacciata), bilance di precisione, sostanze da taglio e materiale vario per il confezionamento dello stupefacente.
L’attività investigativa che ha portato al sequestro dello stupefacente e all’arresto del cittadino albanese è stata coordinata dalle procure della Repubblica presso i tribunali di Viterbo e Tivoli. Quest’ultima ha anche richiesto la custodia cautelare in carcere dell’arrestato, disposta dal gip di Tivoli dopo aver convalidato l’arresto.
Le indagini proseguono al fine di poter ricostruire la rete dei contatti dell’albanese con i quali ha posto in essere le sue attività illecite.