I carabinieri di Viterbo hanno arrestato questa mattina la vedova di Salvatore Bramucci, Elisabetta Bacchio. La donna sarebbe coinvolta nel delitto del marito. I militari del Comando Provinciale di Viterbo, hanno dato esecuzione alla quarta ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Viterbo, su proposta della Procura della Repubblica. La donna è fortemente indiziata del delitto di omicidio volontario.

Poco più di un anno fa, il 7 agosto 2022, a Soriano nel Cimino Salvatore Bramucci, appena uscito dalla sua abitazione, è stato assassinato, mentre si trovava alla guida della propria autovettura, con diversi colpi di arma da fuoco.

Le indagini immediatamente avviate sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Viterbo avevano subito fatto emergere che l’azione delittuosa era stata il frutto di un agguato organizzato in ogni minimo dettaglio, preceduto da sopralluoghi nella zona teatro dell’omicidio e dallo studio delle abitudini della vittima.

Nella prima fase delle indagini si era accertata la presenza di un gruppo di fuoco di tre persone che, a bordo di due autovetture, una delle quali risultata rubata alcuni mesi prima, avevano raggiunto la località rurale di Acquafredda-Basso della Campana, dove avevano atteso l’uscita dalla propria abitazione della vittima, bloccandogli la strada e freddandola con sei colpi che lo avevano raggiunto in diverse parti del corpo provocane la morte immediata.

Le indagini avevano consentito, dopo appena un mese dal grave delitto, di dare esecuzione ad una prima ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due Italiani, residenti nella periferia est della Capitale, provvedimento tuttora in essere e, per uno di loro, confermato anche dal Tribunale per il Riesame di Roma.

I successivi approfondimenti investigativi avevano poi consentito di comprendere che il “gruppo di fuoco” si era mosso sulla base di precise indicazioni fornite da una donna, interna al contesto familiare della vittima, che aveva preso parte alla pianificazione dell’omicidio fin dall’inizio della sua ideazione portando, ad ottobre 2022, al suo arresto disposto dal G.I.P. di Viterbo su proposta della locale Procura della Repubblica.

Dal momento dell’esecuzione di quel provvedimento cautelare, le indagini non hanno subito alcuna battuta d’arresto ma, anzi, sono proseguite alacremente.

Secondo gli inquirenti Elisabetta Bacchio sarebbe stata “la fonte originaria delle preziose informazioni necessarie al gruppo di fuoco per la pianificazione dell’azione delittuosa della quale, con ogni probabilità” e sarebbe “stata la principale ideatrice”. Gli elementi indiziari raccolti a carico della donna sono stati ritenuti di rilevante gravità dal gip  di Viterbo che, anche in ragione della sussistenza dell’esigenze cautelare, ha emesso il provvedimento restrittivo in carcere.

In carcere per il delitto si trovano la sorella di Elisabetta, Sabrina Bacchio e i due presunti autori dell’omicidio, Antonio Bacci e Lucio La Pietra, accusati di omicidio volontario in concorso.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA:  Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell'azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva