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«Sembra che l’Enac abbia stanziato un milione di euro per l’aeroporto di Viterbo. Due spiccioli, se si pensa ad un aeroporto che doveva sostituire Ciampino».
Così Giovanni Bartoletti del Comitato per l’aeroporto di Viterbo che parla di «un penoso contentino allo scalo della Tuscia che lo stesso Enac aveva, dopo ampi e dettagliati studi, destinato ad essere il terzo scalo aeroportuale del Lazio e adesso, per non proprio misteriose dinamiche, ha relegato ad essere un piccolo aeroportino di provincia.
Nulla - prosegue Bartoletti - rispetto a quanto era previsto nella riunione conclusiva del Cipe, allorquando per l’aeroporto si parlava di stanziare ben 812 milioni di euro dei quali 550 milioni dello Stato, ed esattamente: 254 milioni per la realizzazione dell’aeroporto; 100 milioni per la ferrovia; 200 milioni per opere stradali; 258 milioni, per le opere connesse».
Il comitato ricorda che «l’attuale presidente dell'Enac, Pierluigi Di Palma, già in passato uno dei principali sponsor dello scalo di Frosinone, ha recentemente dichiarato di voler “Ridimensionare negli anni Roma Ciampino, fino alla chiusura, e rimpiazzarlo con un nuovo aeroporto civile, a Frosinone. In questa logica le dinamiche appaiono più chiare, silurare Viterbo per realizzare Frosinone dando al primo miseri finanziamenti per far digerire meglio ai viterbesi l’amaro boccone.
Nel Piano Nazionale degli Aeroporti dell’Enac - prosegue il comitato - pubblicato nel febbraio 2012 si leggeva: ilnuovo scalo di Viterbo, come terzo scalo del sistema laziale, in cui è previsto a medio termine il trasferimento del traffico dello scalo di Ciampino.
Realizzazione del nuovo scalo di Viterbo, come terzo scalo del sistema laziale, entro il 2019, previa salvaguardia immediata delle aree necessarie all’attuazione degli interventi. Oggi la bozza del Piano Aeroporti del 2022, stilato sotto la presidenza di Pierluigi Di Palma, prevede che Viterbo debba essere inserito in un network minore con gli aeroporti di Ancona, Pescara e Perugia per i collegamenti con lo scalo di Roma Urbe. Poco più del nulla. Per fortuna le Osservazioni alla Bozza del Piano Nazionale Aeroporti da noi redatte e inviate anche da diversi enti locali al ministero delle Infrastrutture e Trasporti sono all’attento vaglio degli organi competenti. Rispetto al passato, infatti, l’esigenza di realizzare il terzo scalo del Lazio è ancora più attuale in quanto per l’aeroporto di Ciampino, sul quale da tempo si discute per la chiusura al traffico civile, il Consiglio di Stato ha ridotto l’operatività, portandolo da 100 a 65 voli giornalieri escludendo altresì i voli notturni. Il Tar Lazio con la recente sentenza n. 3051 del 13 marzo 2021 ha invece decretato l'irrealizzabilità dell’ulteriore quarta pista dell’Aeroporto di Fiumicino, che doveva sostenere il trend evoluzionale del traffico aereo della Capitale e accogliere il traffico di Ciampino.
Per questi motivi siamo più che ottimisti - conclude - sulla possibilità di ricondurre il nostro scalo nell’ottica in cui lo stesso Enac lo aveva collocato, ma in attesa di tempi migliori invitiamo a non plaudirecon toni trionfalisticiun’immensa disfatta».