TARQUINIA – Comune e Università Agraria ai ferri corti. Almeno per ora. La decisione del Tar del Lazio sui terreni di San Giorgio che l’ente di via Garibaldi guidato dal presidente Alberto Tosoni vorrebbe trasformare in edificabili è destinata ad avere ripercussioni politiche sugli assetti dei due enti.

Tutto precipita con la decisione dell’Università Agraria di presentare il ricorso al Tar contro la Regione Lazio e il Comune di Tarquinia che hanno di fatto posto un freno al piano di lottizzazione di quei terreni di demanio collettivo.

Per comprendere alcuni passaggi, bisogna fare un passo indietro, fino al 2016, quando il Comune di Tarquinia, in qualità di autorità procedente, trasmetteva alla Regione Lazio il rapporto preliminare ambientale finalizzato alla procedura di Vas sul piano di lottizzazione di San Giorgio. La Regione Lazio, in qualità di autorità competente, aveva quindi individuato i soggetti da coinvolgere nella fase di consultazione, ma il Comune di Tarquinia a maggio di quest’anno ha comunicato di “non avere interesse a procedere con la Vas” e di essere comunque a disposizione per “valutare una nuova stesura del piano di lottizzazione” con il conseguente annullamento del procedimento da parte della Pisana.

Contro questa posizione del Comune, l’Agraria (rappresentata e difesa dagli avvocati Maria Luisa Acciari, Guido Saleppichi), ha risposto presentando il ricorso al Tar (numero di registro generale 12287 del 2023) contro la Regione Lazio (rappresentata e difeso dall'avvocato Elisa Caprio) e nei confronti del Comune di Tarquinia, (rappresentato e difeso dall'avvocato Enrico Michetti), proprio per chiedere «l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, della nota (prot. U.0608412) con la quale la Regione Lazio ha comunicato l'archiviazione del procedimento, poiché «l'autorità procedente (il Comune di Tarquinia ndr) ha confermato il non interesse a procedere con la procedura di Vas in esame, in quanto il piano non risulta meritevole di approvazione, a seguito di dettagliate motivazioni».

Il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, sezione seconda quarter, ha quindi emesso un’ordinanza sfavorevole all’Agraria, al termine della camera di consiglio che si è tenuta il 17 ottobre 2023. I magistrati (Donatella Scala presidente, Francesca Santoro Cayro e Vincenzo Sciascia) hanno respinto la domanda cautelare dell’Agraria «in ragione dell’insussistenza del presupposto del periculum in mora, non avendo la parte ricorrente dimostrato la sussistenza di un pregiudizio grave e irreparabile derivante dal provvedimento di archiviazione del procedimento di Vas, valutazione ambientale strategica, ed essendosi limitata ad allegare la generica incertezza programmatica e finanziaria che le deriverebbe dalla mancata concessione della richiesta misura cautelare». «Rilevato peraltro – sottolineano i magistrati - che oggetto di tale richiesta è l’ordine, nei confronti della parte resistente, di riesaminare il provvedimento di archiviazione impugnato e che gli effetti di tale riesame potrebbero comunque ottenersi mediante la disponibilità manifestata dal Comune di Tarquinia (nell’atto del 29.05.2023) a valutare una nuova stesura del piano di lottizzazione, che tenga conto dei motivi esplicitati dall’amministrazione comunale».

La Camera di consiglio ha inoltre rimandato «alla successiva sede del merito, ogni necessario approfondimento, anche con particolare riferimento all’esame dei rapporti tra l’atto impugnato emesso dalla Regione Lazio e la nota emanata dal Comune di Tarquinia in data 29.05.2023 impugnata con ricorso straordinario al presidente della Repubblica».

Di fronte a questa evidente conflittualità tra i due enti, appare probabile un effetto domino sul piano politico che potrebbe portare, ad esempio, alle dimissioni del vicepresidente dell’Università Agraria Alessandro Sacripanti in quota Fratelli d’Italia, ma non si esclude che possano presentarsi ripercussioni anche su altri consiglieri. Della serie: ognuno scelga da che parte stare. A meno che non si giunga ad una mediazione su un nuovo piano di lottizzazione che metta tutti d’accordo. Anche in vista, e non è un dettaglio, delle imminenti elezioni comunali.

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