ALLUMIERE - TOLFA - "Bentivoglio e Landi hanno perso un milione di euro di finanziamenti per la pista ciclopedonale".

Questa l'accusa mossa ai primi cittadini dei comuni collinari da parte della consigliera regionale del Pd, Michela Califano, e di tutti consiglieri comunali di opposizione del PD Tolfa e Allumiere, di Tolfacambia e di Insieme per Allumiere

"Sono sconcertata e rammaricata per il danno che le amministrazioni di Tolfa e Allumiere hanno arrecato ai propri territori - scrive in una nota la consigliera regionale del PD, Michela Califano - con il definanziamento del progetto della pista ciclabile che eravamo riusciti, grazie a un importante lavoro di squadra, a inserire in un capitolato di spesa ad hoc durante la consiliatura Zingaretti è uno schiaffo alla buona amministrazione. Mi chiedo come si possano perdere importanti stanziamenti, un milione di euro, e far scadere i tempi per l'affidamento dei lavori nonostante due proroghe concesse dalla Regione Lazio. La ciclabile era un’opera che i cittadini dei due Comuni attendevano da tantissimi anni. Oggi torniamo punto a capo, con l’amarezza di aver visto svanire un sogno a pochi metri dal traguardo. Mi unisco alla richiesta di spiegazioni immediate e di dimissioni dei responsabili di questo scempio avanzata dai consiglieri comunali del Partito Democratico e dell’opposizione di Tolfa e Allumiere. Qualcuno deve pagare per questo harakiri". Si dicono "delusi e arrabbiati" i consiglieri di opposizioni dei consigli comunali di entrambi i comuni e dalla collina tuonano stigmatizzando ampiamente le amministrazioni comunali dei due paesi. "Come consiglieri comunali del Pd di Tolfa e Allumere, di Tolfa Cambia e insieme per Allumiere, chiediamo le immediate dimissioni dei rispettivi sindaci per "manifesta Incapacità" - scrivono tutti i consiglieri di opposizione in una nota congiunta - dopo 2 anni di carambole, di delibere ed atti al limite della fantasia, abbiamo perso definitivamente i fondi ottenuti grazie alla giunta Zingaretti. Le due amministrazioni, di Tolfa (come capofila) e Allumiere hanno, infatti, fatto scadere i tempi per l'affidamento dei lavori, nonostante ben 2 proroghe concesse dalla Regione Lazio. Cosa hanno fatto e a cosa pensavano, da ottobre 2022 a luglio 2023, i nostri sindaci e i rispettivi assessori ai lavori Pubblici? Lo spieghino ai cittadini". I consiglieri di opposizione poi annunciano: "Chiederemo a tal proposito un consiglio straordinario urgente ed aperto, durante il quale possano prendersi la responsabilità di dire ai tolfetani e agli allumieraschi, di aver mandato in fumo l'unica grande opera pubblica degli ultimi anni, richiesta ed ottenuta grazie all'impegno di diversi esponenti del centrosinistra del Lazio. Un'opera fortemente voluta dai cittadini, che avrebbe permesso, tra le altre cose, maggiore sicurezza per tutti coloro che quotidianamente ne fanno uso per le loro attività".

Secondo quanto spiegano i consiglieri comunali di opposizione di Tolfa (comune capofila del progetto della realizzazione della pista ciclopedonale) con l'appoggio dei consiglieri di opposizione di Allumiere: "Nei giorni scorsi abbiamo fatto una richiesta di copia degli atti amministrativi relativi alla realizzazione del progetto di pista ciclo-pedonale tra Tolfa ed Allumiere. Abbiamo quindi provato a ricostruire l'iter della vicenda con gli atti che ci sono stati dati. Nel 2022: la Regione Lazio ha deliberato un contributo di un milione di euro al Comune di Tolfa per la pista ciclo-pedonale tra Tolfa ed Allumiere; ad ottobre del 2022 la Regione Lazio ha scritto al Comune stabilendo il cronoprogramma dell'opera, accettato dal Comune, che prevede l'obbligo di aggiudicazione dei lavori entro il 15 ottobre 2023 a pena di decadenza del contributo. Dopo 9 mesi di nulla (dal 31 luglio 2023 al 2 agosto 2023) il dirigente dell'Ufficio Tecnico comunale, stante l'urgenza di provvedere per non perdere il finanziamento, ha incaricato la SISCO Ingegneria srl di Civitavecchia per redigere uno studio di fattibilità dell'opera e il 31 luglio 2023 la Sisco Ingegneria ha consegnato il progetto: in poche ore è arrivato al Comune un progetto di fattibilità composto da vari elaborati tecnici. Il 2 agosto 2023: la Giunta Comunale ha approvato il progetto di fattibilità composto da 8 allegati tecnici (delibera n. 85 del 2/8/2023) stabilendo però al punto 4 del dispositivo “Disporre successivamente il perfezionamento dell'iter di approvazione secondo conferenza dei servizi art. 14 bis L. 241/90”.

Il 14 agosto 2023 (da notare che questi lavorano anche alla vigilia di ferragosto forse per pubblicare atti in periodi in cui la maggior parte delle ditte potenzialmente partecipanti stanno in ferie) il responsabile dell'Ufficio Tecnico ha approvato la determina numero 1137 del 14 agosto 2023, con la quale è stata indetta la gara per la realizzazione del progetto senza aver dato seguito a quanto deliberato dalla Giunta Comunale al punto 4 della deliberazione 85/2023. Il 15 Ottobre 2023 sono scaduti i termini per l'aggiudicazione dei lavori, come prescritto dalla Regione, senza che il procedimento si sia concluso. Il 13 dicembre 2023 la Regione ha concesso una proroga fino al 31 dicembre 2023, ma anche questa volta non è stato chiuso il procedimento. Il 13 marzo 2024: la Regione ha concesso un'altra proroga (l'ultima) fino al 30 marzo 2024, ma anche questa volta non si è arrivati all'aggiudicazione dei lavori per cui il finanziamento era stato accordato. Il 12 aprile 2024 c'è stata la Determinazione n. 506 Settore Tecnico: nella lunga premessa della determinazione è ripercorso tutto l'iter del procedimento concludendo che il finanziamento era da considerarsi a tutti gli effetti decaduto e non più nella disponibilità del Comune di Tolfa per cui si procede alla revoca di tutti gli atti pregressi, sostenendo la tesi che le inadempienze si erano verificate non per cause addebitabili al comportamento del Comune di Tolfa. Questi i fatti amministrativi principali deducibili dagli atti che abbiamo ritirato in Comune. Stiamo quindi cercando di capire di chi sia la colpa della mancata aggiudicazione dei lavori nei tempi previsti (la Regione aveva assegnato un anno di tempo, ma uffici e amministratori non hanno fatto niente per dieci mesi) e, quindi, della perdita del finanziamento. Qualcuno dovrà rendere conto di questa storia assurda. Intanto chiediamo le dimissioni della sindaca Bentivoglio per manifesta incapacità amministrativa ed anche per non aver ritenuto di dover comunicare a cittadini e consiglio comunale l'assurda situazione che si era creata: dal 12 aprile ad oggi non una parola sull'argomento che abbiamo dovuto andarci a cercare da soli».

«Chiederemo anche un Consiglio Comunale straordinario - aggiungono - per far luce sull'accaduto ed istituire una commissione d'inchiesta consiliare".

I consiglieri ci tengono a precisare che: "Abbiamo trasmesso tutti gli atti alla Magistratura e alla Corte dei Conti per accertare eventuali omissioni e responsabilità".

In merito interviene la consigliera regionale Marietta Tidei: “In merito alle notizie apparse sulla stampa relative al definanziamento della pista ciclabile Tolfa-Allumiere, ritengo opportuno intervenire perché, come ne sono a conoscenza i sindaci e i consiglieri comunali delle due amministrazioni, per quel finanziamento di un milione di euro mi ero spesa direttamente durante la precedente legislatura. Non vi è stato alcun definanziamento dell’opera in questione. Dopo un ricorso al TAR, in seguito all’indizione della gara d’appalto, il Comune di Tolfa ha richiesto una serie di proroghe per la realizzazione dell’opera e l’ultima fino al 30 luglio è stata concessa con Determinazione G06824/2024. Pertanto, quanto riportato sulla stampa non ha fondamento in quanto a fronte della suddetta e ultima proroga concessa al Comune, il contributo è a tutti gli effetti confermato nel bilancio regionale e non esiste alcuna revoca dello stesso. La Regione Lazio, inoltre, ha avviato una serie di incontri con il Comune al fine di accompagnare lo stesso al raggiungimento del risultato finale. Mi auguro che le Amministrazioni di Tolfa e Allumiere lavorino celermente per aggiudicare la realizzazione dell’opera, attesa da anni dalla comunità e per non perdere un milione di euro di contributo, ottenuto a seguito di un grande lavoro. Da parte mia continuerò a lavorare perché questo territorio non perda alcuna opportunità di finanziamento e di crescita”.

Il consigliere comunale di opposizione di Tolfa Mario Curi prende la parola per rispondere alla consigliera regionale Tidei: “Una storia assurda… basta studiare le carte. Credo nell’interesse di tutti che sia giusto fare chiarezza su quanto avvenuto sperando di poter recuperare una situazione alquanto complicata. se la consigliera regionale Marietta Tidei si fosse soffermata un attimo a leggere gli atti amministrativi prodotti dalla sindaca Bentivoglio e dall’architetto Mencarelli, come abbiamo fatto noi della minoranza, si sarebbe subito resa conto che la decadenza del finanziamento regionale non è farina del nostro sacco ma dichiarata dall’arch. Mencarelli nella determinazione n. 466 del 12/4/2024. In questa determina si ripercorre l’iter della procedura avviata il 14/8/2023 con la determina a contrarre n. 920 e le successive attività fino alla seconda proroga regionale scaduta il 30/3/2024. Prendendo atto che non si era riusciti ad ottemperare all’obbligo dell’affidamento dei lavori come previsto dalla Regione Lazio a pena di decadenza del finanziamento stesso, l’arch. dispone la revoca di tutti gli atti precedenti in quanto, secondo lui, il Comune di Tolfa non aveva più la disponibilità finanziaria necessaria per il proseguo della pratica. Se c’era in ballo un’ulteriore proroga si poteva, anzi forse si doveva, al massimo sospendere l’iter in attesa delle determinazioni della Regione. Nella documentazione a noi consegnata dagli uffici comunali non vi è traccia di alcuna ulteriore richiesta di proroga né tantomeno del suo eventuale accoglimento da parte della Regione. Asserire poi che c’è una proroga al 30 Luglio in presenza di una revoca generale di tutta la gara è fuorviante e francamente inutile: riuscirà Mencarelli a fare una nuova gara in 20 giorni arrivando alla aggiudicazione dei lavori? La risposta la conosciamo tutti. Questi i fatti nudi e crudi. Cosa ci sia poi da difendere nell’azione della sindaca e dell’arch. Mencarelli magari ce lo dirà più avanti".

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