Oltre la metà delle piccole e medie imprese della Tuscia ha visto crescere il fatturato nel 2023. A rivelarlo è l’indagine congiunturale di Federlazio che registra, nello stesso periodo, un aumentato l’export e un consolidamento del tasso di occupazione, malgrado le diffuse difficoltà di reperimento di nuova manodopera.

“E’ rimasto elevato il livello degli investimenti - dice l’associazione - ma consistenti sono risultate le criticità nei mercati di approvvigionamento, per l’aumento dei prezzi e la scarsità di materie prime e semilavorati”. Secondo quanto emerso dalla ricerca gran parte delle aziende sono riuscite nel 2023 - anche grazie alla capacità di investire - ad ottenere risultati in linea e leggermente superiori a quelli realizzati nel 2022, mantenendo la propria posizione competitiva sui mercati in cui operano. Decisamente improntate alla cautela, invece, le aspettative per il 2024, a causa dell’instabilità geopolitica internazionale.

“E’ nitida l’immagine di un tessuto imprenditoriale della provincia di Viterbo solido e capace di resistere - dice Federlazio - ed uscire persino rafforzato di fronte al susseguirsi di ripetuti fattori critici: la pandemia, i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, gli aumenti incontrollati dei costi energetici, la spinta inflazionistica.

Scendendo nel dettaglio, l’analisi dell’andamento demografico del mondo imprenditoriale della provincia di Viterbo denota per il 2023 un saldo tra imprese nate e cessate del + 0,24%, poco consistente rispetto al + 1,59% del Lazio e al + 0,79% a livello nazionale. Le piccole e medie imprese della Tuscia che nel 2023 hanno registrato un incremento del fatturato sono il 52,4%, rispetto al 38,6% a livello regionale. Significativo, inoltre, il novero di aziende del campione (il 38,1%) che segnala una stabilità dei livelli di fatturazione, a fronte del 34,1% rilevato nel Lazio. Il 9,6% di operatori viterbesi intervistati ha, invece, dichiarato una contrazione, rispetto al dato regionale del 27,2%.

Negli scambi con l’estero le esportazioni della provincia di Viterbo nel 2023 sono aumentate complessivamente del 4,8%. Un incremento che differenzia questo territorio rispetto ai risultati conseguiti a livello regionale, in decisa contrazione ( -11,2%), e nazionale, di scarsa entità positiva (+ 0,2%). E’ proseguito anche nel 2023 il trend occupazionale positivo nella Tuscia, con il 66,7% di intervistati che evidenziano una stabilità della forza lavoro ed un 22,2% di aziende che dichiara di aver aumentato il personale: il doppio rispetto alla percentuale di risposte (11,1%), relative ad un ridimensionamento del numero di occupati.

C’è anche un drastico calo delle ore di cassa integrazione guadagni nella provincia di Viterbo: 625 mila le ore complessivamente autorizzate nel 2023, con una flessione del -23% rispetto all’anno precedente. Solo il 3% delle piccole e medie imprese ha fatto ricorso alla Cig.

Cresce nella Tuscia la difficoltà a reperire manodopera lamentata dal 43% degli intervistati contro il 35% del 2021.

Sul fronte degli investimenti, nel corso del 2023 il 71,4% delle piccole e medie imprese della provincia di Viterbo ha realizzato investimenti, un dato che rimarca quello registrato a livello regionale (71,2%). Gli interventi più diffusi sono stati nella “formazione l’aggiornamento del personale” (40%); seguono quelli per la “digitalizzazione dei processi produttivi” (24%) e per lo sviluppo delle attività di marketing e commerciali (22,4%).

«L’obiettivo della nostra indagine congiunturale – afferma la presidente della Federlazio di Viterbo, Tiziana Governatori – era quello di verificare se e in quale misura si stia consolidando una stagione di rilancio e rinnovamento del sistema imprenditoriale del nostro territorio e per individuare i bisogni e le necessità delle PMI nel loro percorso di sviluppo. La fase in cui ci troviamo è caratterizzata da un lato da una notevole capacità di resistenza, che consente di mantenere molte imprese in condizioni di stabilità, come testimonia il dato relativo al forte incremento della percentuale di aziende che hanno registrato aumenti del proprio fatturato: il 52,4%. Ma, dall’altro, si rileva la presenza di fattori di rischio, che tendono ad acuirsi e che fanno insorgere timori e un diffuso atteggiamento di cautela rispetto a quanto si potrà realizzare nell’immediato futuro. D’altro canto – dice ancora la presidente di Federlazio Viterbo – i risultati raggiunti sul piano occupazionale certificano una solidità del nostro tessuto imprenditoriale nel suo complesso».