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LADISPOLI - Qualche giorno di caldo, le seconde case che riaprono per la stagione estiva e il problema che ritorna: rubinetti a secco in città per centinaia di famiglie. «Già in questo mese di giugno, nelle ore serali, sono molte le segnalazioni effettuate di mancanza di acqua persso le abitazioni», denuncia il Partito democratico. Un disservizio che, per i dem, non potrà che «peggiorare con l'avanzare della stazione estiva», tanto da chiedere un intervento all'amministrazione, «che sembra più "concentrata su temi urbanistici e a proporre costosi spettacoli"». Sulla stessa lunghezza d'onda è il circolo Sinistra italiana Litorale nord "Masha Amini". «L'oneroso sforzo di creare un'estate ricca di eventi non nasconde la realtà terzomondista di una città senz'acqua», scrivono ricordando la battaglia dei comitati per l'acqua pubblica «per l'applicazione della legge 5/2014» e del referendum a cui i cittadini avevano a gran voce detto "no" alla privatizzazione della stessa. «L'amministrazione ladispolana continua a fare scorrere il tempo piuttosto che trovare soluzioni», proseguono dal Si che punta i riflettori anche sull'annosa questione dei residenti dei Monteroni dove ormai dal 2018 l'acqua è stata dichiarata non potabile. E intanto, se dai rubinetti delle abitazioni l'acqua non scorre lasciando i ladispolani a secco e nell'impossibilità anche di concedersi una doccia dopo una dura giornata di lavoro o una giornata al mare, di acqua per le strade cittadine non ne manca affatto. Ne sanno qualcosa i residenti di viale Mediterraneo o nei pressi di via Roma (gli ultimi in ordine di tempo) dove da settimane, se non addirittura mesi, le perdite idriche continuano a farla da padrone danneggiando anche l'asfalto e mettendo, peraltro, a repentaglio la sicurezza degli automobilisti.
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