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LADISPOLI - «Mai nessuna informazione. Capotreno non sapeva dire. La folla si accalcava su un unico autobus mentre altri affollavano il piazzale della stazione Aurelia in attesa di altri bus. Quando qualcuno si è accorto che il treno ripartiva c'è stata una corsa a ritornare indietro. Mai nessuna informazione e nessuna assistenza. Situazione gestita malissimo come al solito. Disprezzo assoluto per i passeggeri». Di sfoghi come quello della signora Zita, sulle pagine social ce ne sono tantissimi. La giornata di "passione" per i pendolari della Fl5 ieri è iniziata alle 6.30 del mattino. Treni cancellati, ritardi indefiniti. Tutta colpa di un guasto tra Roma Termini e Roma Tiburtina con i treni, anche dell'Alta velocità e gli Intercity, che per gran parte della giornata non sono riusciti ad arrivare a destinazione.
«Ci sono volute quattro ore per arrivare a Roma Termini». A vivere la "follia" del primo mercoledì di ottobre è stato anche il ladispolano ed esponente di FdI, Giovanni Ardita, ex delegato ai rapporti con i pendolari per il Comune di Ladispoli. Anche lui come tanti altri è rimasto "vittima" del disagio. «Dicono si sia trattato di un attacco hacker», ha commentato Ardita. Sotto accusa l'assenza di informazioni e il tempestivo intervento, con mezzi sostitutivi per risolvere il problema. «Non è possibile non riuscire ad arrivare ad una stazione come Roma Termini con mezzi sostitutivi. Nel 2024 - incalza ancora Ardita - è assurdo». L'esponente di Fratelli d'Italia ha poi voluto ringraziare e plaudire l'assessore regionale ai Trasporti Fabrizio Ghera che già «alle 7.30 si era attivato con il direttore regionale di Trenitalia» per cercare di sbloccare la situazione. Riflettori puntati, poi, al Giubileo del 2025: «Dobbiamo pensare prima ad una migliore organizzazione». Ardita guarda all'afflusso di turisti, ma anche di lavoratori, verso la Capitale per quell'appuntamento: «Non si può pensare di improvvisare. Ci vuole programmazione».
Dura la presa di posizione del presidente di Consumatori Italiani Più Forti Ladispoli - Cerveteri, Biagio Camicia: «Sono cittadini di serie C», ha detto riferendosi alle centinaia di pendolari rimasti in balìa della situazione. «Li hanno lasciati per ore senza ottenere informazioni per riprogrammare eventualmente il proprio viaggio. Sono andati in tilt persino i tabelloni luminosi. Un'odissea da Terzo mondo». E Camicia annuncia una possibile protesta: «lo sciopero del biglietto».
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