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CIVITAVECCHIA – Un ritrovamento importante, allo studio adesso di Arpa Lazio, a cui è stato dedicato tra l’altro anche un approfondito articolo in lingua inglese su “Diversity”.
Un team di ricercatori dell’agenzia regionale di protezione ambientale ha infatti raccolto nei pressi del porto, nell'ambito delle attività di monitoraggio previste dal Progetto SeAlien, nove esemplari dell’anellide Laonome triangularis, un polichete originario dell’Australia, appartenente alla famiglia dei Sabellidi: si tratta della prima segnalazione in Italia e nel Mediterraneo occidentale. La specie aveva fatto la sua apparizione nel Mediterraneo nel 2009, in Turchia, ed è attualmente considerata invasiva lungo le coste orientali, ma non era mai stata riscontrata nella parte occidentale del bacino.
Come spiegano da Arpa, L. triangularis nel Mediterraneo è considerata specie alloctona (o specie aliena, o NIS – “Non Indigenous Species”) e come tale pone diversi rischi a carico della biodiversità, dall’alterazione degli ecosistemi marini alla modifica della struttura degli habitat costieri. Gli esemplari di Civitavecchia, di lunghezza variabile tra 16 e 18 millimetri, sono stati raccolti in un’area a fondale fangoso/sabbioso a circa 22 metri di profondità, lo stesso tipo di habitat che L. triangularis ha dimostrato di prediligere anche in Australia e Turchia.
Il team di ricercatori di Arpa Lazio, coordinati dal dottor Andrea Bonifazi, ha collaborato con i colleghi del Consiglio Nazionale Delle Ricerche (IAS CNR), del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali (DiSTeBA) dell'Università del Salento e del Centro nazionale per il futuro della biodiversità (NBFC). A quanto pare, in base allo studio condotto, la morfologia dei vermi è simile a quella di specie di policheti mediterranei, tuttavia presentano alcune caratteristiche distintive, come ad esempio posizione dei pigmenti, lobi e disposizione degli uncini toracici e addominali. Il Mediterraneo, come spiegato dagli autori dello studio, è particolarmente suscettibile all'invasione di specie aliene, poiché si tratta di “una delle aree più colpite dalle invasioni biologiche e il numero di specie alloctone segnalate è costantemente aumentato negli ultimi anni”. Fondamentale risulta essere lo studio, anche per contrastarne la diffusione.