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Occupazioni abusive a San Faustino. A portare sotto i riflettori della ribalta nazionale la situazione di illegalità diffusa, e che presenta un preoccupante trend in crescita, le telecamere di ‘Fuori dal coro’, la trasmissione condotta da Mario Giordano su Rete4.
Il reportage della giornalista Delia Mauro che nello scorso fine settimana ha cercato di raccogliere le voci dei residenti regolari, in minoranza ormai rispetto agli abusivi, ha messo in luce al di là del fenomeno il clima di tensione e paura in cui sono costretti a vivere coloro che a pieno diritto abitano nei 12 palazzoni dell’Ater.
Una realtà di grande disagio, ben sintetizzata dalla signora che ha dichiarato: «Meno parli, meglio è».
La giornalista, nel suo girare tra le vie con le telecamere, è stata fatta oggetto di frasi molto ostili da parte degli abusivi, la cui arroganza in oltre 10 anni di impunità è dimostrata anche con le porte blindate che hanno montato agli alloggi che hanno occupato, senza alcun titolo, a danno di assegnatari regolari.
Come nel caso dell’alloggio ‘rubato’ a una donna di 80 anni, la cui unica colpa è stata quella di essere stata ricoverata in ospedale. Al ritorno si è trovata davanti una porta blindata, la casa occupata e i ricordi di una vita buttati per strada. E la breve dichiarazione rilasciata ai microfoni di ‘Fuori dal coro' dal presidente Ater Diego Bacchiocchi ha reso ancora più chiaro come i ‘ladri di case’ abbiano potuto prosperare negli ultimi dieci anni rendendo San Faustino uno dei quartieri con la più alta concentrazione di occupazioni abusive e di situazioni di illegalità. Bacchiocchi, da un anno al vertice dell’azienda per l'edilizia pubblica, ha spiegato che «quello che potevamo fare l'abbiamo fatto» rilanciando poi la palla al Comune perché secondo lui «dovrebbero intervenire i servizi sociali». Per poi concludere di «avere le mani legate ma certamente va fatto qualcosa per dare le case a chi effettivamente le merita».
Certificando di fatto un punto di non ritorno e la quasi impossibilità di poter ormai trovare una soluzione a un quadro di illegalità e di degrado, cristallizzato negli anni, che chiama in causa istituzioni e organi competenti su una situazione nota a tutti e su cui nessuno ha mai voluto o potuto mettere mano. Decretando così il trionfo dell’illegalità a discapito dei cittadini onesti e rispettosi delle regole. Con il rischio che prima o poi qualcuno di questi ultimi, raggiunto il massimo livello di esasperazione, non decida di difendersi da solo. Come ha dichiarato a brutto muso la madre di una ragazza di 21 anni: «Se fanno anche solo un graffio a mia figlia, mi faccio giustizia da sola».