Educare le nuove generazioni a un utilizzo consapevole e sicuro della rete e soprattutto dei social, evitando di restare vittima o di diventare artefice di forme di prevaricazione. Sono alcuni degli argomenti toccati negli incontri che i poliziotti della sezione operativa per la sicurezza cibernetica di Viterbo hanno svolto durante l’anno scolastico con studenti, docenti e genitori in diverse scuole del capoluogo e della provincia. Gli esperti della polizia postale nei vari eventi e convegni tenuti in 70 istituti scolastici hanno incontrato 6.345 alunni, 508 docenti, 225 genitori e 295 di altri partecipanti. Gli agenti hanno avviato un dialogo improntato a stabilire un legame di fiducia e condivisione tra giovani e istituzioni, illustrando i metodi corretti e sicuri per navigare nel web, al fine di riconoscere le piccole e grandi insidie che si nascondono nell’universo virtuale nel quale si immergono quotidianamente.

La curiosità dei ragazzi, moderni internauti, è stata attirata in particolare da due argomenti: l’adescamento on-line da parte di sconosciuti che, grazie alle caratteristiche della rete, riescono a “mascherarsi” da loro coetanei e la responsabilizzazione nella condivisione di immagini private, anche solo con amici. L’attività di prevenzione della polizia nei confronti dei fenomeni come il cyber bullismo e gli hate speech (discorsi d’odio) si concretizza con la formazione dei giovanissimi fin dai primi passi in rete ad un uso corretto delle parole all’interno dei social network.

“Una Vita da Social” è un progetto itinerante sviluppato dalla polizia postale in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del merito e cofinanziato dalla Commissione europea nell'’ambito delle iniziative di “Generazioni Connesse”, che ha lo scopo di aiutare gli utenti della rete a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza e controllo i dati condivisi online.