Astral prevede di chiudere da gennaio 2025 e per due anni la tratta ferroviaria Montebello-Viterbo, della linea Roma Nord, per interventi di ammodernamento. la decisione è stata comunicata giovedì scorso al Comitato pendolari della Roma Nord.

«Parliamo di circa due anni di “passione” - dice lo stesso Comitato - avendo disponibile solo la tratta urbana da Flaminio a Montebello, per poter utilizzare il treno, con anche tutti i problemi connessi alla disponibilità di parcheggi e di conseguente traffico veicolare (bus e automezzi privati) sulla via Flaminia verso la Capitale».

Per questo il Comitato ha chiesto alla Regione Lazio e ad Astral «un appuntamento dopo l’estate per parlare del piano di mobilità alternativo alla chiusura della tratta extraurbana: mica si pensa di chiudere e di mandarci tutti con l’auto privata a Roma per due anni?». Per l’associazione TrasportiAmo, «la decisione di Astral rappresenta una scelta miope e irrazionale che penalizza migliaia di viaggiatori e influisce negativamente sulla qualità della vita di intere comunità, oltre ad avere un impatto devastante sull’ambiente, sulla viabilità, sul turismo e sull’economia locale».

Secondo David Nicodemi, presidente di TrasportiAmo,«sostituire 89 chilometri di linea ferroviaria con un servizio bus è una soluzione non solo inadeguata, ma anche logisticamente insostenibile. Le infrastrutture stradali esistenti non possono gestire un così elevato aumento del traffico, come possiamo già osservare oggi, e la stazione di Montebello dispone di un parcheggio già ora insufficiente».

Nicodemi sostiene inoltre che «per ogni treno serviranno almeno tre vetture, il che significa distoglierle dalle altre linee o, come al solito, ricorrere ai privati, con un ulteriore aggravio sui costi». Quindi una valutazione nel merito dei lavori

«Le opere di rinnovamento e raddoppio da svolgere, tra l’altro, così come le conosciamo - dice ancora il presidente di TrasportiAmo - non interferiscono per circa il 90 per cento con il binario di servizio, quindi non si capisce perché non venga presa sul serio la possibilità di svolgere queste lavorazioni in soggezione di esercizio, come nel caso del raddoppio del binario che Rfi sta realizzando sulla FL2 nella tratta Lunghezza-Guidonia Montecelio. Non vorremmo che questa sia solo una scusa per chiudere tutto definitivamente, come avvenne per il servizio extraurbano della Roma-Fiuggi agli inizi degli anni ottanta. Chiediamo alla Regione Lazio e ad Astral - conclude - di rivedere questa assurda decisione e di ascoltare le rimostranze dei pendolari».