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LADISPOLI - Un «check» per «mappare la problematica e capire cosa fare per migliorare la situazione». Sarebbe questa la "promessa" fatta dai tecnici di Acea all'amministrazione comunale. Argomento: il calo di pressione soprattutto nelle ore serali e nei week end che lascia praticamente a secco i rubinetti dei ladispolani.
I DISAGI
Già dallo scorso anno, in estate soprattutto, diversi cittadini (sia delle zone periferiche che del centro città) lamentano carenza idrica in determinate fasce orarie. La sera principalmente. E nel week end, quando la città ospita anche i vacanzieri. Una situazione di forte disagio che sta esasperando gli animi di chi si ritrova a pagare bollette, anche triplicate, rispetto al passato - qualche il servizio era gestito dalla municipalizzata del comune, Flavia servizi - ma a non ottenere quel tanto di acqua da potersi assicurare una doccia alla fine di una dura giornata di lavoro.
«Siamo tornati a 50 anni fa» avevano tuonato alcuni residenti dopo l'ennesimo week end passato a secco.
L'INCONTRO
Già nelle scorse settimane il primo cittadino aveva scritto ad Acea Ato2 chiedendo formalmente di risolvere la questione. E nei giorni scorsi l'incontro. «È stata l'occasione per ribadire le problematiche che ben conosciamo», ha spiegato Grando nel corso del consiglio comunale puntando i riflettori sui cali di pressione che secondo l'amministrazione comunale sarebbero da addebitare ai «regolatori di flusso» installati da Acea lungo la condotta idrica.
«Loro dicono che servono per regolare la pressione nelle condotte» magari per evitare rotture. Ma per il primo cittadino e il delegato al servizio idrico, Filippo Moretti, si è trattata di un'arma a doppio taglio. I flussometri, in sostanza, per gli amministratori di palazzo Falcone, non terrrebbero conto delle diverse situazioni sul territorio (quartieri più popolosi rispetto ad altri, con maggiore concentrazione, magari di appartamenti). E così «a parità di pressione» lungo tutta la condotta, il flusso idrico non è omogeneo per tutti. «Hanno promesso (i tecnici, ndr) di fare un check per poter mappare la problematica e capire cosa fare per migliorare la situazione». Dita incrociate, dunque, per i tanti cittadini il cui unico "desiderio" è quello di tornare a casa la sera e vedere l'acqua sgorgare dai rubinetti.
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