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E’ stato applicato ieri sera il braccialetto elettronico a Rudy Guede, l’ivoriano di 36 anni accusato di Violenze e lesioni ai danni della sua ex fidanzata.
La 23enne martedì sera, in un’intervista al Tg1, aveva detto di non sentirsi protetta «perché la misura applicata per il momento non è stata messa in atto».
La ragazza aveva sostenuto che fino all’11 dicembre il dispositivo applicato a Rudy Guede non sarebbe stato collegato a quello da lei indossato, che servirebbe a segnalare l’eventuale violazione della distanza stabilita, ovvero 500 metri.
Il 36enne infatti il 6 dicembre scorso è stato raggiunto dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ragazza.
Un ritardo, quello lamentato dalla giovane, dovuto ai tempi tecnici che scattano in seguito al provvedimento del giudice per le indagini preliminari che risale a martedì scorso.
L’altra sera quindi è stato apposto il braccialetto al 36enne ivoriano e un altro è stato dato alla presunta vittima per monitorare eventuali trasgressioni.
Della misura cautelare e dell’applicazione del braccialetto elettronico, l’avvocato di Guede, Carlo Mezzetti, lunedì aveva chiesto la revoca dopo che, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il suo assistito aveva risposto alle domande del giudice fornendo la sua versione dei fatti. La richiesta, però, è stata respinta dal gip, Savina Poli, che ha confermato entrambe le misure.