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Al via ieri la vendita dei biglietti per le sedie di Santa Rosa che quest’anno è scaglionata in base ai titoli di prelazione. Si è partiti con le categorie fragili. I biglietti sono andati subito sold out, eccetto quelli riservati alle persone con disabilità motoria in carrozzina, le cui pedane sono collocate a piazza del Plebiscito, piazza Verdi e Porta Romana.
La vendita per i posti sulle pedane resterà aperta fino al prossimo 2 settembre, e comunque fino a esaurimento posti (che verrà tempestivamente comunicato attraverso i canali istituzionali del Comune di Viterbo). Il biglietto al momento dell’acquisto potrà essere ritirato anche dall’accompagnatore.
Per eventuali informazioni in merito alla residua disponibilità dei posti in pedana rivolgersi ai seguenti contatti: 389 4746204 - museodeiportici@archeoares.com.
Proprio sulla questione dei biglietti alle persone con disabilità ieri l’opposizione ha attaccato l’amministrazione comunale.
I consiglieri del Pd, Ricci, Delle Monache, Sanna e Troncarelli puntano l’attenzione sulla distinzione operata dal Comune dei diversamente abili “che in base alla loro disabilità vengono differenziati e allocati in zone diverse del percorso. Ai sordi - dicono - hanno riservato 60 posti. I disabili motori sono dislocati in tre piazze». Per il gruppo del Pd «la disabilità è una condizione, dietro quella condizione, dietro quella malattia, c’è una persona che ama, che sorride che ha voglia di vivere sia che sia sordo, cieco o affetto da una malattia cronica fortemente invalidante. Ricordiamo la nuova definizione della “condizione di disabilità del d.lgs. n. 62/2024. In particolare, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera a), questa deve ora intendersi come la “duratura compromissione fisica, mentale, intellettiva, del neurosviluppo o sensoriale che, in interazione con barriere di diversa natura, può ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri”. Bastava semplicemente scrivere - dicono i consiglieri del Pd - che per i diversamente abili erano stati riservati numerosi posti in vari punti del percorso e fornire il luogo o il recapito dove comprare i biglietti. Restiamo poi sbigotti quando addirittura si associano i disabili non motori con anziani iscritti ai centri sociali o ad over 75 che non hanno problemi di disabilità. Se questo è il modello di welfare e delle politiche sociali del Comune di Viterbo - concludono - c’è davvero di che preoccuparsi. Diffidiamo la giunta a rettificare immediatamente l’avviso e garantire pari dignità a tutti i soggetti in gravi difficoltà”.
Sulla questione dei biglietti per i diversamente abili incalza anche il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. “Con profondo dispiacere sottolineiamo come l’amministrazione Frontini sia incapace di garantire indistintamente a tutte le persone con disabilità la visione del Trasporto della Macchina di Santa Rosa” scrivono i meloniani. Sottolineano il fatto che il biglietto potrà essere acquistato solo presso lo spazio vendita in piazza del Plebiscito e che dà diritto all'accesso alle pedane sia al disabile sia all'accompagnatore. “Considerando le problematiche che hanno queste persone, ci chiediamo - dice il gruppo FdI - perché il Comune non abbia pensato ad una vendita online, dando cosi modo di evitare file e inutili problemi. Basti pensare che in piazza del Plebiscito non c'è un bagno pubblico per disabili. Il gruppo di Fratelli d'Italia fece questa richiesta già lo scorso anno ma, a quanto vediamo oggi, anche quest'anno non è stata presa in considerazione. Detto questo la cosa che ci preme evidenziare, è come le modalità scelte dal Comune per la vendita dei biglietti creino dei distinguo inspiegabili tra i portatori di handicap, creando di fatto una discriminazione tra le persone con disabilità motoria e quelle con disabilità non motoria: ci riferiamo a persone affette da spettro dell'autismo, sindrome di down e malattie rare, per esempio, che nonostante abbiano bisogno di assistenza continua hanno il diritto ad acquistare il biglietto nei giorni 22 e 23 agosto, ma sono costrette a pagare 32 euro compresa prevendita per sé e per l'accompagnatore, portando la spesa a 64 euro complessivi. Perché questa differenza di trattamento? Perché, inoltre, l'amministrazione Frontini dopo aver sbandierato l'adozione anche a Viterbo della disability card non consente (così si capisce dal sito) di utilizzarla come documento di riconoscimento al momento dell'acquisto del biglietto? Ci piacerebbe una giunta con meno proclami e più attenta alle necessità reali delle persone, mentre dimostra, ancora una volta, di non essere all'altezza del compito che i viterbesi le hanno conferito”