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Sorpresi a spacciare nei boschi e inseguiti con l’elicottero, denunciate tre persone. E’ accaduto ieri durante i servizi volti a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti nei boschi, messi in piedi dai carabinieri della Compagnia di Montefiascone con l'ausilio del Nucleo elicotteri di Roma Urbe.
Nel corso dei servizi di perlustrazione i militari delle Stazioni di San Lorenzo Nuovo e Grotte di Castro, nel sorvolare le zone boschive, oramai note per lo smercio al dettaglio di stupefacenti ad opera di bande senza scrupoli di nord africani, hanno individuato un’autovettura sospettata di aver appena acquistato droga.
Nel corso del sorvolo della località Pian di Stella, i carabinieri dall’alto, hanno individuato un’auto ferma a bordo strada dal quale è sceso un uomo per recarsi nella fitta vegetazione con il probabile intento di acquistare droga. Gli occupanti dell’autovettura, avvedutisi della presenza del velivolo militare in sorvolo, si sono dati alla fuga a bordo dell’autoveicolo innescando un rocambolesco inseguimento ad alta velocità per le verdi campagne di Grotte di Castro.
Gli occupanti, al fine di far perdere le loro tracce ed eludere l’elicottero non hanno esitato a percorrere ad altissima velocità strade extraurbane ed urbane, mettendo seriamente in pericolo l’incolumità dei passanti.
Il coordinamento del velivolo con le pattuglie dell'Arma delle stazioni di Onano e Grotte di Castro, con una collaudata operazione a tenaglia (il convergere di più pattuglie da più direzioni) ha consentito di bloccare l'auto con a bordo i sospettati.
Le perquisizioni hanno dato esito positivo: è stata rinvenuta droga, gettata dai fuggiaschi nel vano tentativo di disfarsi delle prove. All’atto del controllo, infatti, è stato trovato a terra, gettato durante la fuga, un involucro in cellophane contenente 1 grammo di cocaina nonché una pipetta artigianale in alluminio, e materiale vario per il taglio dello stupefacente, il tutto sottoposto a sequestro.
I soggetti fermati sono due donne e un uomo. Non facili le operazioni condotte dai militari; i tre, tutti con pregressi problemi con la giustizia, annoverano precedenti per reati in violazione della legge sugli stupefacenti. Denunciati a piede libero per le ipotesi di resistenza a pubblico ufficiale, per ora le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Viterbo, proseguono serrate al fine di approfondire le dinamiche dietro la pericolosa fuga nonché scoprire ulteriori elementi chiarificatori relativi alla droga. Le attuali proliferazioni di nuove droghe, sempre più forti, nonché le modalità del fatto, inducono gli inquirenti a ritenere che si possa essere di fronte ad un tentativo di produzione artigianale di crack.