CIVITAVECCHIA – Sigilli allo Stadio del nuoto. Il sequestro preventivo è scattato nel pomeriggio, dopo che per tutta la giornata si erano rincorse voci su una chiusura della struttura.

E in effetti, attorno alle 15, i ragazzi in vasca sono stati fatti uscire: allenamenti terminati e nessuna possibilità di rientro in acqua, almeno al PalaGalli, per i prossimi giorni, tra amarezza, tanta, e rabbia per un problema che affonda le radici negli anni.

Nel tardo pomeriggio la Capitaneria di porto, su mandato della Procura della repubblica - con le indagini coordinate del sostituto procuratore Marina Mannu - ha quindi apposto i sigilli all’impianto di viale Lazio.

A quanto pare la questione sarebbe legata all’esposto presentato a marzo scorso dall’associazione sportiva Nautilus che avrebbe segnalato delle presunte criticità e problematiche dal punto di vista della sicurezza ed igienico-sanitarie.

In particolare sarebbero state evidenziate delle inadempienze riguardo le vie di fuga, e soprattutto le porte antincendio non conformi.

Criticità che sarebbero emerse nel corso del sopralluogo di questa mattina, con personale della Capitaneria di porto, Vigili del fuoco, tecnici della Asl Rm4 e del Comune.

Sicuramente ci saranno da chiarire le responsabilità tra amministrazione - essendo un impianto comunale - e NC Civitavecchia, società che gestisce il PalaGalli e che nel frattempo si è già affidata ad un legale, l’avvocato Roberto Immediata, per seguire la vicenda.

«Dispiace questa situazione - ha commentato il sindaco Marco Piendibene - soprattutto perché finalmente eravamo in procinto di iniziare i lavori di riqualificazione finanziati per 1,5 milioni di euro circa da Città metropolitana, tramite i fondi del Pnrr. Contavamo di partire finalmente la prossima settimana».

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