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TARQUINIA - Un pezzo di storia di Tarquinia se n’è andato. La città dice addio oggi all’imprenditore e politico di fede repubblicana Giovanni Battista Agate, personaggio di primo piano nella vita sociale e politica di Tarquinia.
Agate si è spento la notte scorsa, lasciando un grande vuoto in tanti tarquiniesi che lo hanno conosciuto e apprezzato.
E’ stato amministratore dell’Università Agraria di Tarquinia, dove ha ricoperto il ruolo di assessore; militante e poi anche presidente dell’associazione Marinai d’Italia, gruppo fratelli Nardi di Tarquinia; ma anche per anni dirigente del Tarquinia calcio, oltre che capace imprenditore.
Fondatore dell’azienda Parati Etruria, punto di riferimento oggi per tanti professionisti della città grazie al lavoro dei famigliari, Giovanni Battista Agate era un imprenditore attento e un politico appassionato.
I funerali si svolgeranno giovedì 21 novembre alle 15 presso la parrocchia della Madonna dell’Ulivo. Tanti i ricordi e i messaggi di cordoglio che si sono susseguiti in queste ore.
Lo ricorda l’ex presidente dell’Agraria Alessandro Antonelli: «Uomo giusto, pacato e caparbio. I suoi consigli erano sempre preziosi: anche nei momenti più complicati sapeva rimanere equilibrato e trovava sempre le parole giuste. Un politico d’altri tempi mosso da passione autentica».
Condoglianze alla famiglia anche dal presidente attuale Alberto Riglietti e da tutta l'amministrazione dell'Università Agraria di Tarquinia: «Siamo vicini alla famiglia Agate per la scomparsa di Giovanni Battista. Agate è stato amministratore dell’ente ed ha ricoperto anche il ruolo di assessore. Dall'Università Agraria sentite condoglianze».
Lo ricarda anche l’ex vicesindaco Luigi Serafini: «Sono passati appena 2 anni da questa foto, avevi da poco lasciato la presidenza dell’Associazione Nazionale Marinai d'Italia - Gruppo "F.lli Nardi" per sopraggiunti limiti di età e il minimo che potevamo fare come Comune era quello di omaggiarti per l’impegno che avevi profuso in tanti anni di presidenza.
Per me, però, quella giornata aveva avuto un significato ancora più intimo, stavo rendendo omaggio a un grande amico repubblicano con cui 20 anni prima avevo condiviso la mia prima scesa in politica. Sei stato per lungo tempo il mio Segretario di partito, un punto di riferimento per me e per tutti i repubblicani di Tarquinia. Mi immagino ora le discussioni, le risate, le litigate, gli abbracci, gli sfottò che da stasera farete con Peppe Magrini, Bruno Arpini, Romano Rainoni, Ugo Gamberini e con tutti gli altri repubblicani che ti stanno aspettando lassù… Mi raccomando salutameli tutti. Un grandissimo abbraccio e le mie condoglianze a Maria,Francesco, Angelo e a tutti i Marinai di Tarquinia».
«Anche Giovanni, il mitico Giovanni Battista Agate ci ha lasciati – dice invece Anselmo Ranucci - L’ultimo grande repubblicano ha detto scusate, qualcuno mi sta chiamando, anche se, conoscendolo, avrà lottato come era solito fare e ha fatto per tutta la sua bellissima esistenza. Un uomo perbene, che aveva l’edera ricamata sul cuore, scolpita su quei valori come libertà e democrazia che erano i suoi dogmi assoluti. La sua bandiera amaranto con l’edera al centro era un cimelio da onorare, guai a chi la toccava, era un tesoro da conservare con rispetto e lui l’ha sempre fatto, insieme ai suoi amici più cari come Ugo, Romano, Arturo, Bruno, Giuseppe, Giorgio e altri più giovani repubblicani che ancora tengono alta quella fede mia abbandonata. Da giovane ammiravo il suo modo di fare politica, non imponeva mai le proprie idee e convinzioni con arroganza o violenza verbale. Lo faceva con educazione e rispetto. “Imparano più i popoli da una sconfitta che non i re dal trionfo”, diceva. Si perché Giuseppe Mazzini era il suo punto di riferimento, come la sua famiglia, una bella famiglia che lui amava tantissimo. “La famiglia è la patria del cuore“, ripeteva spesso in onore sempre del suo Giuseppe. Ciao Giovanni salutaci gli altri che ti stanno aspettando non so dove, perché da simpatici laici, avranno organizzato una tappa intermedia tra il paradiso e il purgatorio. Noi avremo una piccola consolazione, sentire tra le mura del palazzetto riecheggiare il tuo nome per molti anni ancora, grazie a quel nipote che porta il tuo nome e che tanto amavi».
Condoglianze e omaggio anche dall’associazione Marinai d’Italia di Tarquinia, che ne ricorda la lunga militanza e il periodo da presidente, chiusosi nel 2022, oltre alla passione e all’entusiasmo. «L’associazione nazionale Marinai d’Italia, gruppo fratelli Nardi si stringe alla famiglia Agate per la scomparsa del nostro caro Giovanni Battista Agate. Socio dal 1972, Giovanni Battista ha ricoperto la carica di consigliere del Gruppo e successivamente quella di presidente, guidando egregiamente la nostra associazione fino al 2022. Nel corso della sua permanenza nell’associazione, Giovanni Battista ha sempre svolto la sua attività con passione ed entusiasmo a favore della collettività, nel pieno rispetto di quei valori militari a lui tanto cari».
Anche il “Tarquinia calcio” si unisce al dolore della famiglia Agate, per la scomparsa dal caro Giovanni Battista, per anni dirigente del Tarquinia Calcio. Il presidente, i dirigenti, i mister e tutti i tesserati si uniscono al dolore della famiglia».
Alla famiglia giungano le condoglianze anche della nostra redazione.
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