TARQUINIA – Continuano gli appuntamenti culturali nella sede di Demos 2023, in via Mazzini 23. A renderlo noto è il presidente Angelo Centini (nella foto) che ha organizzato l’evento insieme all’Istituto di Patafisica Romanense e il Distretto di Patafisica Tarquiniense.

Prevista l’apertura della mostra di Patafisica e l’incontro con il Piotta, per la Tappa del tour book 2024 , che parlerà del suo libro Corso Trieste edito la Nave di Teseo e del suo ultimo successo discografico “Na notte Infame”.

‘Corso Trieste’, il libro di Piotta scritto con il fratello Fabio fratello scomparso due anni fa: due storie in una Roma con due volti storicamente diversi Tommaso è il protagonista di Corso Trieste (La nave di Teseo, 2024), il romanzo firmato dal cantante Piotta e dal fratello scomparso Fabio Zanello. Scrivere un libro, comporre un disco da far uscire su vinile e usare l’appartamento dello scomparso come luogo catartico per comporre. È così che si muove Tommaso. È questo pure il suo progetto unico per ricordare Fabio e che ha tutte le note alchemiche necessarie per far rivivere il fratello intellettuale non con mestizia ma con la celebrazione della «sua» amata cultura. Sullo sfondo il quartiere, quel Trieste-Salario che li ha visti crescere, seppur con dieci anni di distanza. Scritto a quattro mani, Corso Trieste è un bel memoir sull’amore fraterno e sulla nostalgia dei tempi andati.

LA TRAMA DEL LIBRO Fabio è un liceale romano solito passare le sue giornate a Villa Ada con gli amici, nei turbolenti e pericolosi anni Settanta. Lotte politiche, terrorismo, rivoluzione e controcultura: il giovane Fabio, impegnato politicamente, vive, respira e vede con i propri occhi tutto questo, destinato alla grande delusione generazionale, in lotta col passato per il proprio futuro. Come ben sappiamo, pura utopia. In questo contesto, Fabio si appassiona sempre di più alla letteratura (sua alma mater) e agli studi orientali, perdendosi tra libri di filosofia taoista e zen, di buddhismo e di raffinata cultura araba. Passano gli anni, Fabio si laurea e inizia a viaggiare e a esplorare gli Stati Uniti e la Thailandia, per poi rientrare a Roma e buttarsi nell’editoria, scrivendo, stampando e distribuendo in maniera totalmente indipendente. Tommaso, di dieci anni più giovane, diventa a sua volta un adolescente, frequenta lo stesso liceo del fratello, e Villa Ada, pure lui, centro gravitazionale e ritrovo di tutti. Nei capitoli di Corso Trieste scritti dal più giovane degli Zanello, gli anni di riferimento sono quelli di fine Ottanta e inizio Novanta. Come detto, sono anni di delusioni e di depressioni collettive: la fine del comunismo, l’inizio della guerra nell’ex-Jugoslavia e il dilagare dell’Hiv sono l’original soundtrack della crescita di Tommaso, alla scoperta delle nuove e grandi onde musicali provenienti da oltreoceano, il rap e l’hip hop. Il futuro Piotta passerà così dalla calma familiare (e dalla facoltà di Giurisprudenza) alla movimentata scena alternativa, fatta di radio indipendenti e palchi infuocati, dai quali poter cantare quello che si è stati e quello che sempre si sarà, nonostante tutto e tutti.

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