TARQUINIA - Nuovi appuntamenti nell’ambito della rassegna “Tarquinia sottosopra”, un mese di eventi all’insegna della cultura, dell’archeologia, dell’arte e del territorio. Alla biblioteca comunale “Vincenzo Cardarelli”, si terrà l’11 ottobre, alle 17,30, l’incontro “Conferenza e libri su Leopoli Cencelle - Analisi del territorio dalla preistoria al medioevo”, a cura dell’Università di Groningen e dell’Università La Sapienza. Il 12 e 13 ottobre, dalle 10 alle 17, la delegazione Fai Viterbo aprirà invece al pubblico la Tomba degli Scudi, che si trova nella Necropoli etrusca di Monterozzi, inserita nel 2004 nel Patrimonio Unesco. La posizione precisa è nella porzione di necropoli chiamata “Primi Archi”. Scoperta nel 1870, la Tomba degli Scudi è una delle più grandi tombe di Tarquinia, definite il primo capitolo della pittura italiana e che rappresentano un documento eccezionale per la pittura e la cultura del mondo etrusco. E’ consigliato lasciare l’auto nel vicino parcheggio del cimitero moderno “San Lorenzo”. Torna, inoltre, per il secondo anno consecutivo, il progetto che il Comune di Tarquinia, insieme alla cooperativa sociale Radici ha organizzato per garantire a tutti l'accesso all’arte, alla cultura e a tutte le forme di bellezza, con un’attenzione particolare rivolta all’inclusione sociale di persone con disabilità visiva, uditiva, motoria o intellettiva-relazionale. Il 12 ottobre sarà dedicato alle persone con disabilità motoria. Il punto di ritrovo è alle 10,30, a piazza Cavour. Per info e prenotazioni scrivere alla mail info@radiciaps.it. Nel centenario della nascita di Franco Basaglia, infine, la sezione soci Coop di Tarquinia, in collaborazione con Chiara Rinaldini e Anna Lisa Bonfranceschi, promuove sabato 12 ottobre, alle 11, alla biblioteca comunale “Vincenzo Cardarelli”, un incontro pubblico per ricordare la figura e l’eredità di un medico psichiatra che ha rivoluzionato l’approccio scientifico e culturale alla malattia mentale. Un’occasione per riflettere, con il professor Tommaso Losavio, collaboratore di Basaglia a Trieste e ultimo direttore del manicomio più grande d’Europa, il Santa Maria della Pietà di Roma, sulla straordinaria storia della chiusura degli ospedali psichiatrici in Italia e sulla difficile attuazione di una riforma che ha restituito dignità delle persone con disturbi mentali.

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