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«Il progetto di Tuscia Terme nasce nel lontano 5 agosto 2002 e noi, malgrado i tanti problemi amministrativi e gli esposti, siamo stati sempre sul pezzo lavorando incessantemente ed i risultati ci hanno dato ragione».
E’ un Fabio Belli visibilmente raggiante e soddisfatto quello che parla a La Provincia pochi giorni dopo l’inaugurazione di Tuscia Terme, struttura che si estende su due ettari con oltre 1000 metri quadrati per l’acqua e 5 vasche con temperature dell’acqua di varia gradazione.
Belli, però, porge lo sguardo al futuro e già preannuncia nuovi progetti che, precisa, «dovranno fare il paio con le nuove infrastrutture viarie previste e preventivabili (Trasversale, raddoppio Cassia e FL3) per un vero sviluppo turistico della Tuscia».
Tuscia Terme ha il riconoscimento terapeutico e sorge vicina ad una zona di alto valore archeologico.
Sul tema del termalismo Belli spiega che «noi siamo convinti che Viterbo e provincia abbiano grandi potenzialità turistiche, su questo non ci sono dubbi. Il termalismo, se ben organizzato tra i vari operatori, può portare serio sviluppo economico del territorio. Mi auguro che la nostra iniziativa sia anche un cambiamento di mentalità: localmente ci sono società che hanno la concessione mineraria e la subconcessione, credo che tra queste realtà debba esserci collaborazione. L’obiettivo è che, nei prossimi anni, quando si parlerà di Viterbo si dovrà parlare anche di termalismo».
Per Belli la sinergia dovrà essere stretta «anche con le amministrazioni comunale e regionale per portare lavoro e sviluppo alle prossime generazioni viterbesi ed evitare che i giovani lascino la Tuscia».
Sul fronte infrastrutture viarie Fabio Belli è altrettanto chiaro. «Sono una nostra battaglia prioritaria le infrastrutture – dice ancora il titolare di Tuscia Terme – anche per il mio ruolo di vicepresidente dell’Ance Viterbo con la delega proprio su questo argomento. Sono vari anni che stiamo lavorandoci. Qualcosa si sta muovendo, soprattutto la Trasversale Orte-Civitavecchia con l’affidamento del tratto dopo Monteromano e presto quello finale. L’obiettivo è di collegare presto la Tuscia al Porto di Civitavecchia e il litorale con mezz’ora. Quindi stiamo lavorando per i collegamenti con Roma Capitale: è fondamentale. Se si prendono i dati Istat del 2019, prima della pandemia, abbiamo avuto a Roma 11 milioni di arrivi pari a 29 milioni di presenze, un numero pauroso. Ci troviamo vicini al bacino di sviluppo turistico e culturale più importante d’Italia. Se riusciamo a completare il raddoppio della Cassia e della tratta ferroviaria FL3, sono sicuro che questa provincia, nei prossimi anni, darà grandi soddisfazioni agli imprenditori, ai cittadini e grandi possibilità lavorative per i giovani».
Sulle prospettive di Tuscia Terme Fabio Belli dice che «tanti si aspettavano l’apertura di questa struttura ed abbiamo avuto tantissime presenze da subito anche senza fare pubblicità. Ci sono altri progetti, sperando di farli non tra altri vent’anni, come lo sviluppo della parte archeologica adiacente, con le antiche terme romane, che abbiamo acquistato. Stiamo valutando anche una parte semi-alberghiera già disponibile ma, a causa del vincolo sopravvenuto nel gennaio 2019, dobbiamo trovare una progettualità meno impattante e che porti all’ok del Ministero».