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CIVITAVECCHIA – «Un vero inferno quello che abbiamo vissuto, giriamo l’Italia ma una roba simile non l’abbiamo mai vista».
Amaro il commento di un camionista, incrociato nella tardissima serata di ieri sulla strada che dalle colline porta al mare.
Ma cosa ci fanno degli autotrasportatori in una zona insolita, perlopiù in un orario del tutto incompatibile con delle consegne?
Tutta colpa della mancanza di indicazioni a Civitavecchia.
L’autostrada A12 ha chiuso il tratto “direzione sud” dal casello nord a quello sud e come era prevedibile, molti mezzi pesanti sono entrati in città.
Ma Civitavecchia, è cosa nota, non è certo famosa per la chiarezza della segnaletica stradale e così, tra una manovra azzardata, un percorso sbagliato e qualche azzardo, in città intorno alle 23 si è creato il panico.
La comunicazione tra enti non è stata delle migliori, così, in poco tempo, un elevato numero di autotreni si è ritrovato a percorrere le principali arterie cittadine, coi disagi che la cosa ha comportato: traffico in tilt nonostante la tarda ora, rotatorie danneggiate, manovre pericolose che in alcuni casi hanno lasciato qualche strascico.
Autotreni bloccati per scarsa segnaletica stradale e viabilità compromessa, con i Carabinieri costretti ad intervenire e a tentare di sistemare le cose.
La Mediana e viale Baccelli le zone maggiormente interessate dai disagi, seppure alcuni tir si sono ritrovati a San Liborio e hanno avuto difficoltà a tornare indietro.
Per non parlare dei mezzi pesanti che senza volerlo hanno raggiunto il Comune di Allumiere e che per tornare indietro hanno avuto bisogno di aiuto.
E la domanda è sempre la stessa: come si può pensare di chiudere un tratto autostradale senza concordare preventivamente una viabilità alternativa e soprattutto senza predisporre un servizio con tanto di personale in gradi di fronteggiare un evento di tale portata?
Qualcosa non ha funzionato, qualcuno ha sbagliato i calcoli e come sempre a pagare sono stati i cittadini, coloro che si sono ritrovati le strade bloccate dopo una giornata di lavoro e per rientrare a casa hanno dovuto attendere almeno un’ora.
Non è la prima volta che viene disposta la chiusura provvisoria dell’A12 all’altezza dei caselli di Civitavecchia, ma una situazione simile non si era mai vista; fortunatamente tutto è accaduto in tardissima serata, quasi di notte, motivo per il quali i disagi sono apparsi limitati.
«Una roba simile è inaccettabile - dichiara invece un civitavecchiese di ritorno da Roma - dopo una giornata furi casa un’accoglienza simile non è proprio il massimo. Certo, se i pochi segnali stradali che abbiamo, quando si deteriorano non vengono sostituiti e se non vengono aggiunte nuove indicazioni, la situazione a ogni emergenza sarà sempre questa.
Il Comune dorme, non considera mai preventivamente le cose. Interviene, forse, solo quando è troppo tardi».