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Monitoraggio sul trasporto pubblico locale nella regione Lazio di Cittadinanzattiva: il campione interpellato lo boccia nettamente.
L’attività è stata svolta nell’ambito delle competenze di Cittadinanzattiva che ha uno sportello presso la Regione Lazio, in collaborazione con l’assessorato allo Sviluppo economico, per “individuare criticità, segnalare situazioni di sofferenza e produrre i necessari miglioramenti alle azioni di accessibilità ai servizi”.
Lo studio è stato finanziato con i Fondi Mise 10.
Il Rapporto sul trasporto pubblico locale ha avuto come campione solo 4 utenti-cittadini della provincia di Viterbo, pari all’1,16% del totale. 311 erano della provincia di Roma (90,14%); 20 di Latina (5,80%); 7 di Frosinone (2,03%) e 3 di Rieti (0,87%).
Lo studio di Cittadinanzattiva ha evidenziato un forte giudizio negativo degli utenti nei confronti del trasporto pubblico regionale che, complessivamente, lo hanno valutato per il 44,18% insufficiente, per il 38,21 % scadente; sufficiente per il 15,22% e buono per il 2,29%.
Tempistiche. Sul rispetto degli orari dei mezzi pubblici il 47,49% ha definito scadente il servizio ed il 34,81% insufficiente. Il tempo di attesa alle fermate porta il giudizio di scadente addirittura al 50% e insufficiente al 28,99%.
Le informazioni sullo stato dei servizi è considerato insufficiente per il 40,18% del campione e scadente per il 28,40%, mentre è sufficiente per il 24,17%.
L’accessibilità alle stazioni/fermate è sufficiente per il 34,93% degli intervistati mentre è negativo (scadente e insufficiente) per il 58,80%. Anche per la presenza/assenza delle pensiline il giudizio è drasticamente negativo per il 47,55% (scadente) e insufficiente (39,57%). Igiene e pulizia.
Alla domanda sulle condizioni dei servizi igienici nelle stazioni/fermate ben il 63,75% delle risposte ha detto scadente ed il 23,95% insufficiente. Al quesito sulle condizioni di pulizia e funzionamento degli ascensori in metropolitana dati simili.
Reclami. Se il 61,95% del campione è a conoscenza che è possibile fare reclami sul Tpl ben l’86,21% non ha ricevuto risposte quando ne ha inoltrato uno.
Altro dato che risalta è che gli over 65 sono la categoria anagrafica che con più disponibilità ha risposto (104 per il 30,14% del campione), seguita dalla fascia 55-64 e 45-54.
Questo dato può essere spiegato perché gli utenti del Tpl più anziani sono quelli che subiscono maggiormente i disservizi e sono i maggiori frequentatori dei mezzi pubblici e, quindi, hanno maggiore interesse affinché il trasporto sia decente. Alla domanda con quale mezzo abitualmente si spostano gli utenti questi hanno risposto per il 35,65% prevalentemente con mezzi pubblici; per il 25,22% prevalentemente in auto; per il 18,84% con mezzi solo pubblici e per l’11,01% solo in auto privata. La tratta più abituale con i mezzi privati è tra i 3 ed i 10 chilometri, mentre l’uso dei mezzi pubblici principale è fino a 5 volte a settimana per il 56,42% degli intervistati.
La motivazione principale dell’utilizzo del mezzo pubblico risulta l’obbligo per il tragitto abituale da fare (49,01%), seguito dall’economicità del costo (30,79%). Il mezzo pubblico principe è il bus (65,29%), mentre il titolo di viaggio più usato è il biglietto di corsa singola (56,25%) che viene pagato per il 55,62% dei casi in contanti e con bancomat e carte per il 42,01% degli intervistati. Il luogo più abituale per l’acquisto del biglietto è l’edicola per il 42,25%, seguito dalle biglietterie automatiche (23,71%). La fascia oraria più affollata per l’uso del mezzo pubblico è 16-20 per il 65,64% delle persone, mentre nella fasci 9-12 per il 50,92%.